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Caltanissetta: Censura o cosa. Il regolamento sulle bandiere c’è, non c’è o dipende dal momento ?

Last updated: 28/12/2024 9:00
By Sergio Cirlinci 315 Views 6 Min Read
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Abbiamo letto ieri l’articolo https://caltanissetta401.it/caltanissetta-vietato-esporre-opere-su-temi-legati-a-guerre-specifiche-o-rappresentazioni-in-cui-vengano-esposte-bandiere

Nell’articolo veniva riportato integralmente il post dell’artista Foresta, nel quale raccontava che gli era stata negata la possibilità di esporre, in una delle sale della Galleria Civica di Palazzo Moncada, la sua opera, foto sotto, adducendo l’esistenza di un regolamento che pare vieti che all’interno della mostra si possano esporre opere su temi legati a guerre specifiche, o rappresentazioni in cui vengano esposte “bandiere”, chiedendo anche un confronto con il sindaco Tesauro e l’assessore alla cultura Candura

Regolamento che però nessuno ricorda, neanche l’ex sindaco Gambino, come scrive lui stesso come commento nel post dell’artista.

E in suo post aggiunge “Questo fatto, se realmente accaduto, lo ritengo veramente inquietante perché la politica non può e non deve entrare nel merito dell’opera d’arte condizionandone la sua esposizione…Penso che l’amministrazione e per essa l’assessore alla cultura, abbia il dovere di chiarire l’accaduto nella speranza che ci sia una spiegazione a tutto ciò”.

Regolamento che sicuramente non esisteva lo scorso anno, quando l’allora consigliera Falcone, oggi assessore, scriveva al sindaco Gambino, dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, affinchè il comune proiettasse sulla facciate del palazzo comunale la bandiera di Israele a sostegno della nazione colpita dall’attacco terroristico.

Ma purtroppo quello che valeva ieri, oggi non pare valga più.

Molti dimenticano che la politica si comporta e agisce un po’ come “tira il vento”, specialmente se ha il vento a favore e guai però a criticarla, la querela è sempre pronta.

Ultimamente pare ne sappiano qualcosa una cinquantina di nisseni.

Che la politica non voglia essere criticata, è cosa risaputa, e più un politico è “piccolo”, politicamente parlando, alcune volte anche come persona, più si ritiene intoccabile.

Se qualcuno ha qualche dubbio, il video sotto glielo toglierà.

Consiglio comunale 18 ottobre 2023, l’intero consiglio comunale, presidente compreso, tranne un paio di consiglieri, si schierarono uniti e compatti, manifestando “piena solidarietà” a chi, a dir loro veniva attaccato o minacciato, e contro alcuni cittadini, di cui nessuno di loro, dimostrando di essere grandi politici, ebbe ovviamente il coraggio di fare i nomi, ma con i riferimenti fatti era abbastanza chiaro comprendere a chi si riferissero.

Cittadini colpevoli, secondo loro, di aver osato criticare o rei di aver controllato i verbali delle commissioni e quindi il loro operato, di “sentirsi minacciati”, cittadini definiti facenti parte di un gruppo “terribile” e il top, di essere “persone poco raccomandabili”.

Argomento, tra le altre cose non all’ordine del giorno, ma che faceva comodo a tutti si dibattesse, pensando che le loro parole impaurissero ancor di più le persone a cui facevano chiari riferimenti.

Critiche lecite e non “minacce”, come invece, travisando volutamente alcune parole, qualcuno volle far credere.

I cittadini furono pesantemente attaccati, in maniera corale, e si arrivò addirittura a chiedere l’intervento di S.E. Il Prefetto, come se fossero terroristi.

In quel consiglio, qualche consigliere, con spavalderia, si vantò addirittura di aver querelato in passato alcuni cittadini.

Peccato abbia omesso, o dimenticato, di dire che quella querela, come tante altre, fu archiviata per ben due volte, nonostante l’opposizione del querelante, e chi si premurò a farne un’altra, qualche giorno dopo, come promesso in quel consiglio, ne querelò addirittura 7 cittadini, voleva eguagliare il collega, ma lo eguaglio solo nel risultato finale, ottenendo lo stesso risultato, doppia archiviazione, con una motivazione che non lascia dubbi.

I politici invece di fare le vittime, scendano un attimino dal “piedistallo”, siano coerenti e soprattutto rispettosi dei cittadini, sapendone accettare le critiche.

Quindi si spera che, sulla faccenda dell’esposizione negata, si faccia chiarezza e venga fuori la verità su come sono realmente andate le cose, insomma si chiarisca bene il tutto, si smentisca se non è come è stato descritto e, se esiste, si mostri questo regolamento.

Nessun vuol pensare che dove non si può mettere a tacere il dissenso, la critica o la protesta con la querela, si passi direttamente alla censura.

Sarebbe molto grave, già sono inquietanti i segnali che arrivano dal governo centrale, bavaglio alla stampa e altro ancora.

Non vorremmo che, anche a livello locale, probabilmente facendosi forte dei segnali provenienti da Roma o per propria forma mentis, qualcuno adesso al governo della città, dimentichi che viviamo ancora in una democrazia e fin quando la costituzione lo permetterà, chi avrà il coraggio di parlare, scrivere, raccontare o esprimersi come meglio crede, anche tramite l’arte, le proprie idee, non debba essere sottoposto ad autorizzazione o censura.

Ovviamente si rimane a disposizione di chiunque voglia replicare a quanto riportato in questo o in altri articoli.

Noi sappiamo accettare le critiche e non abbiamo nessun problema ad ammettere, qualora succedesse, di aver sbagliato, porgendo anche le scuse se è il caso.

Chi invece tace e magari agisce nell’ombra, cercando di mettere a tacere il dissenso, probabilmente non ha frecce al proprio arco e quindi la tattica del silenzio è l’unica che gli rimane.

Ad Maiora

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