Ennesima polemica a ciel sereno sul Ponte sullo Stretto, che però ha il merito di farci sapere che ora si sono allungati i tempi per arrivare all’approvazione definitiva del progetto.
I senatori M5S, Dolores Bevilacqua, Ketty Damante e Pietro Lorefice, hanno svelato che «mentre Salvini e Meloni fanno propaganda sul Ponte sullo Stretto, sulle carte della commissione Via manca ancora la firma del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.
Questo significa che mancano delle autorizzazioni propedeutiche fondamentali, così come lo è il passaggio al Cipess.
Il governo Meloni prende in giro i siciliani.
Il governo delle destre nel frattempo – sottolineano i senatori – ha pensato bene di prosciugare i 2 miliardi di euro di fondi di Sviluppo e coesione».
Sentite sull’argomento, fonti accreditate vicine al dossier chiariscono che «dopo che la commissione Via ha rilasciato il parere lo scorso 13 novembre, la società “Stretto di Messina” ha presentato i documenti che illustrano le compensazioni ritenute necessarie per mitigare gli impatti rilevati nelle osservazioni.
I documenti ora sono all’esame della commissione Via.
Ma, per definire la questione, la società deve anche presentare la documentazione contenente i motivi fondamentali per cui l’opera è da considerarsi “irrinunciabile”.
Tale documentazione dovrebbe, in realtà, essere frutto del lavoro dei ministeri Interno, Salute, Infrastrutture e Protezione civile.
Il tutto dovrebbe andare poi in Cdm.
Poi, il Mase acquisirà gli atti e, dopo l’ultimo passaggio in commissione Via, invierà il tutto alla Commissione Ue. Il documento del Cdm – sottolineano queste fonti – deve contenere l’indicazione di inviare gli atti a Bruxelles non per chiedere il parere, ma come informativa».
