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Verso le provinciali: “Un’altra Sicilia è possibile”. A Gela, Pd e M5S cercano l’unità per contrastare il centrodestra

Last updated: 02/03/2025 8:52
By Redazione 168 Views 6 Min Read
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Platea molto affollata ieri 1marzo al Tetro Eschilo di Gela, per l’incontro voluto e organizzato dal Pd e Dal M5S per parlare delle prossime provinciali del 27 aprile

Nuccio Di Paola: “Solo insieme un’altra Sicilia è possibile“….”Scendiamo in campo per il bene della Sicilia e dei siciliani. Creiamo per tempo la squadra che possa finalmente liberare la nostra terra”.

Pd e Cinquestelle parlano di circa 300 persone presenti, pronti a cercare un punto d’incontro e poter costruire un’alleanza per le Provinciali del 27 aprile e magari guardare anche alle regionali che si terranno a settembre del 2028.

Campo allargato? Centrosinistra? Chiamiamolo modello Sicilia, ha preferito dire il coordinatore regionale del M5S Nuccio Di Paola, ispiratore del “modello Gela” che ha dato inizio alla convention insieme al segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo e alla senatrice Ketty Damante.

Seduti in platea molti esponenti politici di tutta la provincia, tra segretari di partito, consiglieri, amministratori, consiglieri, iscritti e simpatizzanti.

Assente il sindaco di Butera Giovanni Zuccalà, che essendo rimasto l’unico medico in servizio presso l’ospedale di Mazzarino, non ha potuto partecipare.

Nell’incontro si è dato per scontato che il sindaco di Gela, Terenziano Di Stefano, sarà il candidato da contrapporre a quello di centrodestra, che ancora non ha deciso se accogliere la richiesta dell’on. Mancuso, che vorrebbe il sindaco Tesauro come candidato, o accogliere le “pretese” della Lega che chiede la presidenza proponendo il sindaco di Niscemi, Conti, o quello di Serradifalco, Burgio, figlio della neo assessore alla sanità, Faroni.

E’ stato evidenziato che vincere sul centrodestra non sarà facile, ma che non è neanche impossibile.

Le proposte non sono mancate, le hanno ribadite lo stesso Di Stefano, il suo assessore Pd Peppe Di Cristina, Di Paola, Barbagallo e Damante nei loro interventi, nei quali hanno sottolineato l’attenzione che va data agli Enti locali, ai sindaci e a chi sta in trincea senza che vengano imposti nome dall’alto.

E’ intervenuto anche l’ex sindaco del M5s di Caltanissetta Roberto Gambino dopo che ha detto “Abbiamo fatto una cazzata dividendoci”, riferendosi alla ultime amministrativa a Caltanissetta.

Peccato pensarci adesso e non al ballottaggio, verrebbe da dire, quando tra, il detto e non detto, si invitava a far votare per l’allora candidato Tesauro, eletto poi sindaco, andato al ballottaggio con Annalisa Petitto.

Errori, dettati forse da ripicche personali, dove, non bisogna dimenticarlo, molti esponenti di spicco del movimento nisseno, invitavano esplicitamente i propri a far votare Tesauro, arrivando anche ad accompagnare e supportare anche certe iniziative, come la distribuzione, in piena campagna elettorale, del famoso giornalino dell’agrigentino Arnone, “errori” che a qualcuno hanno comunque giovato, per non parlare delle responsabilità del coordinatore regionale del M5S.

E’ stata sicuramente un’occasione persa e oggi, meglio tardi che mai, ben venga un mea culpa.

“E giusto ripartire con l’ascolto degli amministratori che sono lasciati soli al loro destino. Il centrodestra – ha detto Di Stefano – da un lato illude con decreti di finanziamento dall’altro non da nessun supporto. Dobbiamo essere pero più maturi e accoglienti e mettere da parte frizioni se no la partita non si può giocare. Ci sono tanti civici, tanti partiti contro il governo regionale e pero non dialogano nemmeno con noi e non possiamo non accoglierli. Noi abbiamo costruito il progetto Gela domani deve essere il progetto Sicilia”.

Con queste sue parole il sindaco di Gela, sembra accettare l’investitura.

L’assessore Di Cristina ha aggiunto “Ci sono tanti civici, un terzo dei consiglieri della provincia non ha un’appartenenza ad un partito. E a loro che dobbiamo rivolgerci. Li dobbiamo intercettare, cercando l’unità sui temi”, ha sottolineato. Emblematico l’esempio dell’ex sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino che ha vissuto sulla sua pelle la mancata intesa tra Pd e M5S alle Amministrative per la sua ricandidatura”.

Gambino: “Non abbiamo vinto perchè Pd e M5s si sono divisi. Non deve succedere più. Oggi in consiglio comunale noi 9 consiglieri di opposizione lavoriamo benissimo insieme. Io e Annalisa Petitto ci siamo detti che abbiamo fatto una cazzata a dividerci”….meglio tardi che mai.

Nella convention sono venuti fuori messaggi importanti, come l’apertura massima ai civici e ai partiti che non si rivedono in Schifani e ricerca dell’unita, scordandosi delle frizioni del passato.

Ci saranno altri incontri e si guarderà anche a Italia viva, Azione, Controcorrente di La Vardera.

Tra i non invitati, spicca il nome del segretario regionale di PeR Miguel Donegani che non vuole dialogare con Pd e M5S, anche se non li considera nemici, ma fino a quando continueranno a tenere in vita negli enti locali alleanze ambigue e non di centrosinistra come e successo a Gela alle Amministrative conclusesi con l’elezione di Di Stefano.

Il PeR di Donegani è reduce di una manifestazione regionale che vuol mettere in campo un nuovo modello, realmente progressista e riformista, serio e coerente, fatto da forze politiche e movimenti che sono alternativi, nei fatti e non a parole, al centro-destra a Palermo ma anche in altre città.

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