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Seggio “scippato” alla 5 Stelle Scutellà, alla Camera esplode l’ira di Conte

Last updated: 13/03/2025 13:31
By Redazione 167 Views 6 Min Read
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“Stravolto il voto democratico”. E’ il duro attacco di Conte alla maggioranza dopo il voto che ha stabilito la decadenza di Scutellà

Contents
Schede bianche e nulle andate a GentileConte furioso: “Stravolto il voto democratico”“Gentile ha assoggettato tutta la giunta”La presidenza contestata di Giorgio MulèPer Forza Italia la vera vittima è GentileL’amaro addio di Scutellà: “Maggioranza tirannica”

Ingiustizia è fatta. Da ieri Elisa Scutellà non è più una deputata del Movimento Cinque Stelle nel Parlamento italiano. Cacciata perché le regole ci sono, ma si possono sempre cambiare. Anche in corsa…

La vicenda riguarda il seggio del Collegio uninominale n. 2 della XXIII Circoscrizione Calabria, dove alle ultime politiche aveva vinto regolarmente Anna Laura Orrico (M5S) con 482 voti di differenza sul secondo arrivato e che era poi passato a Scutellà, perché la Orrico era stata eletta anche nel listino proporzionale. Ma da ieri, quel seggio è ripassato di mano, finendo – dopo un anno e mezzo di battaglia in sede di Giunta delle elezioni – all’ex deputato di Forza Italia Andrea Gentile, il quale, dopo l’analisi del Comitato di verifica della commissione, si è ritrovato in vantaggio sulla Orrico di ben 240 voti.

Schede bianche e nulle andate a Gentile

Un colpo di scena (o “scippo” come l’hanno definito alcuni esponenti M5s) possibile grazie a centinaia di schede bianche che la Giunta delle Elezioni ha miracolosamente trasformato in schede valide. Tutte a favore di Gentile. Ma non solo, in quella circoscrizione ci sono state anche centinaia di voti nulli che hanno ripreso magicamente vita (sempre a favore di Gentile), nonostante le schede elettorali violassero palesemente le regole messe nero su bianco dal Ministero degli Interni nel vademecum distribuito a tutti i presidenti di seggio italiani.

Conte furioso: “Stravolto il voto democratico”

Una serie di forzature delle norme, cambiate in corsa, sempre avallate dalla maggioranza in sede di Giunta delle elezioni, che hanno portato ieri Giuseppe Conte a un furibondo intervento in aula: “Il voto democratico è stravolto, viene ribaltato l’esito, un inganno vergognoso agli elettori, una ferita per la nostra democrazia”, ha detto il presidente del Movimento.

“Il fatto è gravissimo: non parlate di favor voti, questo è favor coalitionis, l’espediente vergognoso che avete elaborato per avvantaggiarvi voi partiti che siete in coalizione”, ha continuato Conte, “200 schede recuperate al voto, una truffa. La Procura indagherà anche se siete allergici ai giudici”.

“Io, cittadino calabrese, voto secondo le istruzioni, diligentemente le seguo e poi, in sede di Giunta, ahimè, con larga maggioranza, quelle regole vengono riscritte”, ha spiegato l’ex premier, “È come se, a partita chiusa, si riscrivesse un risultato, ma cambiando in modo artificioso, illegittimo e vergognoso quelle che sono le regole di una partita di calcio, come a dire: signori, a posteriori, spostiamo la linea della porta e quindi rivalutiamo tutte le vicende che si sono svolte su questo rettangolo di gioco”.

“Gentile ha assoggettato tutta la giunta”

“Andrea Gentile – ha poi aggiunto – ha un merito che tutti gli riconosciamo: è di nobile lignaggio politico (è infatti figlio dell’ex Sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonio, ndr) e quindi pretende per naturale propensione ereditaria quel seggio ed è riuscito ad assoggettare tutta la Giunta concentrata per questo risultato che oggi siamo qui a votare. Potrebbe capitare a tutte le forze politiche di ritrovarsi con il cambio di regole elettorali, i cittadini calabresi hanno seguito le regole di questa legge elettorale e le istruzioni aggiuntive del ministero dell’Interno”.

La presidenza contestata di Giorgio Mulè

E certo non ha rasserenato gli animi il fatto che a presiedere l’infuocata assemblea fosse il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, di Forza Italia (lo stesso partito di Gentile), che ha opposto un secco “no” alla richiesta di Avs di voto segreto. Così com’è stato negato un rinvio del voto, per permettere una pronuncia della Giunta per il Regolamento sulla questione dello scrutinio segreto, invocato da Avs, M5s, Pd e Iv.

“La destra ha forzato a tal punto le regole da determinare oggi alla Camera piccole prove di regime. Il seggio di Scutellà è stato scippato con un cambiamento delle regole di voto dettate dal Ministero dell’Interno di inaudita gravità. L’arbitrio al posto del diritto”, ha commentato il capogruppo di AVS commissione Affari costituzionali Filiberto Zaratti.

Per Forza Italia la vera vittima è Gentile

Per la maggioranza è intervenuto Pietro Pittalis (Fi), per il quale sarebbe stato “Andrea Gentile che ha dovuto subire un grave, gravissimo danno ingiusto: due anni e mezzo fuori dalla Camera dei deputati. Un danno, soprattutto, alla democrazia perché è stata disattesa e violata la volontà liberamente espressa dagli elettori”.

L’amaro addio di Scutellà: “Maggioranza tirannica”

Ma per tutti valgono le parole di Scutellà, subito dopo la votazione che l’ha costretta all’addio all’aula: “Oggi volge al termine una vicenda fatta di soprusi, prevaricazioni: viene calpestato il diritto di voto dei calabresi. Sono state cambiate le regole dopo che siamo andati a votare: la Giunta per le elezioni ha modificato i criteri delle votazioni, utilizzati in maniera retroattiva; una vicenda che ha dell’oscuro, di cui si sta interessando la procura, in cui c’è una percentuale altissima di schede bianche che con il riconteggio sono diventate valide, in cui ci sono delle operazioni strane e anomale. E oggi la maggioranza ha dimostrato per l’ennesima volta di andare avanti con una tirannia, non garantendo il nostro diritto alla democrazia conquistato difficilmente dai nostri antenati, dagli italiani, e che oggi è stato nuovamente calpestato”.

Fonte LANOTIZIAGIORNALE.IT di Andrea Sparaciari

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