Caltanissetta, come negli anni sessanta/settanta.
Nelle zone dove non arriva l’acqua corrente, a causa della bassa pressione, si distribuisce l’acqua tramite autobotti e dove non è possibile versare l’acqua direttamente nei recipienti dei cittadini, si ricorre ai bidoni.
Molti scrivono “Quanta umiliazione dobbiamo ancora subire ?”
Per aiutare anziani o chi ha difficoltà, l’amministrazione ha chiesto ed ottenuto l’intervento della CRI e di varie associazione…manca solo una raccolta fondi e siamo paragonabili ad un paese del terzo mondo.
E pensare che il 29 Luglio si tenne un Consiglio Comunale aperto, sulla crisi idrica al quale vennero invitati tutte le istituzione politiche locali e regionali, Presidente in testa, gli enti interessati Siciliacque e Caltaqua ed anche associazioni e cittadini, per cercare delle soluzione.
Ma come ben sappiamo purtroppo accettarono l’invito solo cittadini ed associazioni, il resto non pervenuto.
Poi il 1° Agosto ci fu il famoso documento, presentato dall’opposizione ed approvato all’unanimità, per il posizionamento delle pompe di sollevamento nelle zone, dove a causa della bassa pressione, non era possibile avere la normale distribuzione, pompe che ad oggi non si sono viste.
Ad onor del vero va detto che si stanno rifornendo quelle zone con delle autobotti, 2.000 litri ad utenza ogni, dicono, settimana.
“Fallito” il tentativo di confronto, che avrebbe potuto chiarire alcune cose importanti su cosa si sta realmente facendo, l’opposizione ci riprova, ma questa volta i consiglieri di maggioranza sono disposti a celebrare un Consiglio Comunale con le sole Istituzioni e senza i cittadini, temendo forse che si presenterebbero anche coloro che li hanno votati e che oggi sono scontenti della gestione della crisi idrica.
La motivazione data a questa decisione, secondo alcuni consiglieri di maggioranza, è che “si sarebbe assistito per la seconda volta ad un confronto per niente costruttivo e risolutivo e che avrebbe certamente avuto il carattere di un’arena, durante la quale sono venute fuori, in modo poco consono a quello dovuto nel rispetto delle istituzioni”.
Che qualche cittadino abbia alla fine del suo intervento replicato ad alta voce, forse è questa l’arena a cui fanno riferimento, è stato sicuramente poco istituzionale, questo lo stesso cittadino lo ha capito…ma ogni cosa ha un suo perchè.
Certi ruoli dovrebbero essere super partes, in questo caso c’è stata una chiara difesa dei consiglieri di maggioranza, accusati di essere stati assenti al Sit In dell 22 Luglio, quindi non vicini ai cittadini.
Difronte a certi atteggiamenti e prese di posizioni di parte, certe reazioni, sicuramente sbagliate, sono umane.
In un’arena si lotta per sopravvivere e la mancanza di una normale erogazione è sopravvivenza.
Purtroppo non si comprendono, o si fa finta, per difendere le proprie appartenenze politiche, i disagi e lo stress nel non ricevere acqua corrente da ben 79 giorni, ad oggi.
In questo caso si poteva benissimo fare a meno di quell’appunto, che ha generato la reazione.
Conclusione meglio non ripetere un consiglio comunale aperto ai cittadini.
Ma questi consiglieri lo hanno capito che devono dare voce ed ascoltare i cittadini, gli stessi che erano così attendi ad ascoltare in campagna elettorale e che oggi non vogliono sentire ?
Forse hanno paura del confronto o che qualcuno magari gli dica chiaramente che da quel 29 Luglio nulla o poco è cambiato e si tema che qualcuno gli dica che, dopo il Sit In, la maggioranza unita e compatta, non ha sentito il dovere di firmare neanche la petizione, che ha raccolto circa 2.200 firme, per chiedere una più equa distribuzione idrica.
Visto e considerato che in certe Vie è da tre giorni c’è l’acqua ininterrottamente.
Firme dei cittadini, molte anche di chi li ha votati e che a dimostrazione di altri, a cui sembrava male, sono andati a firmare.
Purtroppo questa è l’ennesima dimostrazione che fanno e faranno orecchie da mercante, dando una loro visione del problema e nascondendosi dietro, “stiamo facendo il massimo”, beh, se questo il massimo, la cosa è veramente preoccupante.
Non fare partecipare i cittadini li metterà sicuramente dal riparo dal confronto in aula, ma, fin quando esisteranno cittadini liberi ed una stampa libera, non potranno sottrarsi al giudizio dei cittadini.
Non si dimentichi che il popolo è sovrano e che ha diritto, oltre a quello di votare, anche quello di dire la propria.
Se non si ha nulla da temere, perchè non accettare il confronto ? Ad Maiora
Foto di Francesco Paolo Rizzo