Violenza al pronto soccorso dell’ospedale Civico. Venerdì notte, si è consumata l’ennesima aggressione ai danni di un medico, colpito in volto da un pugno sferrato dal fratello di un minorenne coinvolto in un incidente stradale avvenuto poco prima in via Oreto.
Il medico, in servizio nell’area di emergenza da oltre quindici anni, ha subito una ferita sopra l’occhio, sono stati necessari 8 punti di sutura.
L’aggressore, un giovane di 21 anni, è stato invece arrestato dai carabinieri con l’accusa di lesioni gravissime e interruzione di pubblico servizio.
Venerdì notte, è stato il caos al pronto soccorso: il fratello minorenne dell’arrestato, un diciassettenne, aveva travolto con uno scooter Salvatore Aliotta, il 71enne titolare di una storica gastronomia che vende porchetta, che stava attraversando via Oreto, all’incrocio con via Buonriposo, intorno alle 22.30.
Aliotta, ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di Neurochirurgia e sottoposto ad un intervento chirurgico, è deceduto ieri pomeriggio.
In ospedale, era finito anche l’investitore, il diciassettenne: prima, al Buccheri La Ferla, poi al Civico, per far fronte ad alcune ferite al volto. Intorno alle 4 di notte, assieme al ragazzo, sono arrivati anche i parenti all’interno della cosiddetta “Area critica” del pronto soccorso del Civico.
Prima, il padre e la madre, poi il fratello.
«Il medico di guardia ha chiesto per ben due volte al ragazzo di abbassare il tono della voce — racconta a Repubblica Massimo Geraci, il primario del pronto soccorso del Civico — Il giovane disturbava il lavoro dei medici e anche il riposo dei pazienti. Per tutta risposta l’aggressore ha colpito in pieno volto il collega». Il clima di terrore negli ospedali, in particolar modo nelle sale di pronto soccorso è ormai palpabile. «Un giovane e promettente tirocinante, poco dopo l’aggressione della scorsa notte, mi ha comunicato che non ritiene di avere il coraggio per prestare servizio in pronto soccorso — aggiunge Geraci — Gli ho risposto che non serve coraggio, ma una profonda dedizione alla nostra professione». La famiglia del minorenne che ha provocato il grave incidente stradale ha tenuto sotto scacco un intero pronto soccorso sino all’alba.
I carabinieri sono dovuti intervenire due volte per sedare gli animi di altri parenti che nel frattempo avevano raggiunto l’ospedale. «Avevamo consentito l’ingresso, uno alla volta, poiché il giovane ferito era un minorenne — conclude Geraci — Di certo nessuno di noi poteva prevedere un risvolto così grave, con un collega ferito e un giovane arrestato ». Sull’aggressione di venerdì notte interviene Toti Amato, il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo: «Siamo di fronte all’ennesima conferma di un sistema sotto pressione, dove la sicurezza non riguarda soltanto chi cura, ma anche gli altri pazienti presenti nei reparti. Non basta più indignarsi, servono misure strutturate e diffuse in tutti i presidi ospedalieri». Amato denuncia: «Ogni giorno che passa ci avviciniamo al paradosso di dover organizzare corsi di autodifesa, come più volte ci è stato richiesto dai colleghi, anziché aggiornamenti clinici».
Per il minorenne che ha provocato l’incidente mortale è scattata una denuncia per omicidio stradale.
Guidava senza patente e senza assicurazione.
Da laRepubblicaPalermo
