Le Idf si scusano e avviano indagine: “Rammarico per spari di avvertimento”. Il ministro degli Esteri sente Meloni: “Inaccettabile, Tel Aviv chiarisca immediatamente”. L’Alto rappresentante Ue: “Si individuino i responsabili”. Ira Francia e Belgio
Le forze israeliane hanno aperto il fuoco oggi, mercoledì 21 maggio, su una delegazione diplomatica in visita al campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Coinvolto anche il vice console italiano a Gerusalemme Alessandro Tutino.
Ira di Tajani: “Inaccettabile”. Ministro sente Meloni
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato con il diplomatico che non ha subito danni ed è rientrato in consolato. Tajani ha dato istruzioni per chiedere immediate spiegazioni e protestare per l’accaduto con il governo di Israele: “Chiediamo al governo di Israele di chiarire immediatamente l’accaduto. Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili”, ha dichiarato. E su X ha annunciato di aver convocato l’ambasciatore israeliano. “Ho appena dato disposizione al segretario generale del ministero degli Esteri di convocare l’ambasciatore di Israele a Roma per avere chiarimenti ufficiali su quanto accaduto a Jenin”.
Secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sentito il ministro degli Esteri. Durante la conversazione, è stata decisa la convocazione dell’ambasciatore israeliano in Italia presso la Farnesina. La decisione, viene spiegato, è maturata non solo in seguito al grave episodio, ma anche tenendo conto del quadro più ampio e sempre più drammatico della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza.
Idf avviano indagine e si scusano: “Spari di avvertimento”
L’esercito israeliano ha poi espresso “rammarico per l’inconveniente causato” dopo aver – durante un’operazione coordinata per l’ingresso della delegazione diplomatica a Jenin, in Cisgiordania – sparato colpi di avvertimento per allontanare i membri del gruppo, che secondo un’indagine preliminare avevano “deviato dal percorso approvato ed erano entrati in un’area non autorizzata”, riporta Haaretz.
Secondo le Idf, l’area è attualmente una zona di operazioni militari attive. L’esercito ha annunciato che il capo dell’Amministrazione Civile incontrerà i diplomatici coinvolti per discutere i risultati dell’indagine.
Quando è stato coordinato l’ingresso a Jenin, ai membri della delegazione era stata fornito un percorso approvato e gli era stato indicato di seguirlo perché l’area è una zona di combattimento“, si legge nel comunicato dell’Idf che sostiene che il gruppo “ha deviato dal percorso ed è entrato in un’area dove non erano autorizzati ad andare”. A questo punto i militari hanno sparato dei colpi in aria di avvertimento, senza ferire nessuno né provocare danni.
Dopo essersi reso conto che si trattava di una delegazione di diplomatici stranieri, il comandante della divisione della Cisgiordania, il generale Yaki Dolf, ha immediatamente avviato un indagine sull’accaduto. Inoltre, il generale Hisham Ibrahim, capo dell’amministrazione civile della Difesa, ha ordinato a suoi ufficiali di contattare immediatamente i rappresentanti dei Paesi coinvolti. “Lui presto parlerà personalmente con i diplomatici per informarli dei risultati dell’iniziale inchiesta”, conclude il comunicato dell’Ifd.
Anche Francia convoca ambasciatore
Dopo l’Italia anche la Francia ha convocato l’ambasciatore israeliano a Parigi in seguito agli spari dell’Idf a Jenin. In un post su X, il ministro degli Esteri Jean Noel Barrot ha definito “inaccettabile” quanto successo in Cisgiordania e annunciato la convocazione dell’ambasciatore perché fornisca “spiegazioni”.
Belgio: “Esigiamo da Israele spiegazioni convincenti”
Il ministro degli Esteri belga, Maxime Prevot si è detto “scioccato nell’apprendere che oggi l’esercito israeliano ha aperto il fuoco su una ventina di diplomatici, tra cui un collega belga. Per fortuna sta bene”, ha scritto su ‘X’, spiegando che “questi diplomatici stavano effettuando una visita ufficiale a Jenin, coordinata con l’esercito israeliano, con un convoglio di circa venti veicoli chiaramente identificabili. Il Belgio esige da Israele spiegazioni convincenti”.
Kallas: “Israele indaghi su spari a Jenin”
Sull’episodio è intervenuto anche l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Kaja Kallas: “Qualsiasi minaccia alla vita dei diplomatici è inaccettabile”, ha affermato condannando gli spari delle Idf a Jenin. Parlando ai giornalisti a Bruxelles, Kallas ha “chiesto a Israele di indagare su quanto accaduto e di individuare i responsabili“, chiamandoli a rispondere.
A Gaza altri 82 morti e 262 feriti in 24 ore
Intanto a Gaza continua ad aumentare ogni giorno il numero dei morti. Ottantadue persone sono state uccise e 262 ferite nelle ultime 24 ore, riferisce il ministero della Salute aggiungendo che dalla ripresa dei combattimenti a marzo, 3.509 palestinesi sono stati uccisi e 9.909 feriti.
Anp: “Apprezzamento per posizione internazionale antiblocco Israele”
Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, plaude al rifiuto internazionale del “blocco” e della “fame” a Gaza imposti da Israele e alla decisione dell’Unione Europea di una revisione del suo accordo di cooperazione con Israele. “Ribadiamo il nostro apprezzamento per la dichiarazione congiunta rilasciata dai leader di Gran Bretagna, Francia e Canada, nonché per le posizioni dei Paesi dell’Unione Europea, la dichiarazione congiunta dei Paesi donatori e la dichiarazione del Comitato Ministeriale Arabo-Islamico su questa questione”, afferma Abbas in una nota. “Tutti hanno respinto le politiche di blocco, carestia, sfollamento e sequestro di terre”.
Fonte Adnkronos
