La consulenza scomoda dell’assessora
Gli avvocati del dottore Alfonso Tumbarello, il medico del superlatitante Matteo Messina
Denaro, puntavano su un consulente d’eccezione per sostenere la difesa: Nuccia Albano, stimato medico legale, ma anche assessora alla Famiglia della giunta Schifani, in quota Dc. Una “consulente di parte”, per provare a contrastare le valutazioni che faranno i periti nominati dal tribunale di Marsala sulle ricette di Tumbarello in favore di Messina Denaro. La nomina della dottoressa assessore è una notizia che fa subito il giro del Web. Il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, insorge: «Nuccia Albano ricopre un ruolo istituzionale, per il quale non ci possono essere situazioni ambigue, che si possono prestare all’equivoco se non alla polemica».
Nel giro di pochi minuti, arriva la rinuncia all’incarico: «Basta con le polemiche, faccio un passo indietro — dice l’assessora — Ho conosciuto il dottore Tumbarello negli anni Ottanta, perché si era specializzato nel nostro istituto. Poi, non l’ho più rivisto. Qualche giorno fa — spiega — il figlio mi ha chiamato per conferirmi l’incarico. E ho accettato solo perché mi sembrava un gesto di cortesia». Nuccia Albano tiene ad allontanare qualsiasi polemica: «Il mio ruolo sarebbe stato quello di riferire
quali compiti ha il medico di base secondo le norme, dunque una consulenza molto tecnica».
Ma la storia finisce comunque per creare disappunto all’interno della giunta regionale: «Inimmaginabile che non l’avesse fatto». commenta Renato Schifani a proposito della rinuncia. È la seconda volta che sorge un caso Albano a Palazzo d’Orleans: qualche tempo fa, Report fece un servizio sul padre dell’assessore, vecchio capomafia di Borgetto.
Anche quella volta, Nuccia Albano tagliò corto: «Mio padre è morto 60 anni fa, quando io ne avevo dieci. E la mia storia di medico legale a Palermo parla per me».
Barbagallo insiste: «Pur essendo un valente medico legale, che in passato ha lavorato a stretto contatto con il professore Paolo Giaccone, ritengo che Nuccia Albano non potesse accettare di essere consulente di un indagato arrestato con l’accusa di essere un favoreggiatore del boss Messina Denaro. Si tratta di una questione etica, ma anche di opportunità».
A Palazzo d’Orleans ribadiscono il disappunto per una vicenda che si poteva evitare. Ma, al momento, l’incarico di Nuccia Albano non è in discussione. Tumbarello, invece, rischia 18 anni di carcere, tanti ne ha chiesti la procura di Palermo
Da laRepubblicaPalermo di Salvo Palazzolo
