E’ rimasto soltanto un cumulo di macerie del fabbricato pericolante al civico 6 della via Cappuccini, che collega la via Niscemi con il viale Regina Margherita, dopo il crollo del gennaio scorso.
E ora che le macerie sono state raccolte, la via Cappuccini è stata sgomberata dai materiali che avevano ostruito il transito ed è tornata percorribile.
Ed è stata così posta in sicurezza l’area attorno al fabbricato crollato, per cui le famiglie delle costruzioni accanto, prima fatte sgomberare per motivi di sicurezza, possono rientrare nelle loro abitazioni.
Gli interventi sono stati effettuati dal Comune a proprie spese perché c’erano la necessità e l’urgenza di eseguirli dopo il crollo.
Il Comune ha effettuato in tutta fretta la gara per l’affidamento dei lavori che ha aggiudicato all’impresa locale S. F. Costruzioni che li ha eseguiti e ha poi presentato la fattura di 21.868 euro.
Ma ora il Comune chiede ai proprietari dell’edificio crollato il rimborso della somma, ritenendoli responsabili di quanto è accaduto, oltre all’onorario di 14.019 euro spettante al tecnico incaricato per la redazione del progetto di demolizione e di ricostruzione dell’immobile anche se poi non è stato realizzato perché il crollo è stato naturale.
Il Comune ritiene responsabili i proprietari del crollo ai quali già nel mese di giugno del 2018 notificò ordinanza per “mettere in atto immediatamente tutte quelle opere urgenti e indifferibili per la messa in sicurezza e ripristino delle condizioni di integrità e sicurezza dello stabile” nel quale furono
accertati cedimenti delle strutture portanti e per questo fu fatto evacuare dalle famiglie che vi abitavano.
Ma i proprietari non diedero esecuzione all’ordinanza, né alle successive che ebbero notificate per la demolizione del fabbricato che costituiva “pericolo per la pubblica e privata incolumità” e le cui condizioni di stabilità si erano aggravate.
Per cui nel 2023 il Comune decide di effettuare l’intervento sostitutivo e incaricò l’ing. Michele
Scarpulla della redazione del progetto di demolizione e ricostruzione per “la messa in sicurezza dell’immobile e delle aree limitrofe”.
Il progetto è stato redatto ma non c’è stato il tempo di realizzarlo perché il 17 gennaio scorso si è verificato il crollo.
Da La Sicilia di Luigi Scivoli
