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Caltanissetta 401 > News > Cronaca > Schifani:”Amata ha la mia fiducia”. Le opposizioni: “Ora mobilitiamoci”
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Schifani:”Amata ha la mia fiducia”. Le opposizioni: “Ora mobilitiamoci”

Last updated: 09/07/2025 7:31
By Redazione 98 Views 5 Min Read
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L’assessora al Turismo Amata resta al suo posto. Ma il dibattito si infiamma

Il governatore Schifani conferma piena fiducia nell’assessore Elvira Amata.

“Sono convinto che ogni aspetto legato alla vicenda giudiziaria troverà chiarimento nelle sedi competenti e che l’assessore saprà dimostrare la correttezza del proprio operato”

Questa la decisione del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

Quindi non chiederà nessun passo indietro ad Elvira Amata. Fratelli d’Italia quindi non perde pezzi.

L’inchiesta non ha scalfito i posti nel governo e nel parlamento regionale. La scelta di rimanere accanto all’asserore è arrivata al termine di un faccia a faccia a Palazzo d’Orléans.

Le parole di Amata, che lunedì ha ricevuto l’avviso di conclusione dell’indagine per corruzione,
hanno convinto Schifani.

Nessun cambio in giunta. La maggioranza ha ben ammortizzato i colpi dell’indagine della guardia di finanza.
Il rischio è davvero che l’opinione pubblica “metabolizzi gli scandali” e “li ritorni a votare”.

Lo dice di Nuccio Di Paola, deputato del Movimento Cinque Stelle, che si lascia andare a una confessione: “Un maxi-emendamento non lo voglio più vedere”.

Ma la questione per Di Paola va oltre il semplice caso giudiziario. “Anche perché è solo l’ultimo di una lunga serie. Non dimentichiamo gli arresti, le sospensioni. Quindi ora serve davvero creare un fronte
politico alternativo”.

E di unità del fronte progressista parlano anche Pierpaolo Montalto, segretario regionale siciliano di Sinistra Italiana Alleanza Verdi Sinistra, Ismaele La Vardera, portavoce di Controcorrente e deputato
regionale, e i co-portavoce di Europa Verde Sicilia – Alleanza Verdi Sinistra Fabio Giambrone e Alessandra Minniti.
“Il sistema di gestione inaccettabile delle risorse pubbliche all’interno dell’Ars, le gravissime responsabilità politiche di Galvagno e Schifani e il livello generale di compromissione del partito
della Meloni con un sistema di commistione tra interessi pubblici e privati sono tutti elementi reali emersi dalle indagini che necessitano di una ferma condanna politica delle gravissime responsabilità di tutto il centrodestra e di tutti i fenomeni di utilizzo a fini privati delle
risorse pubbliche.

Su tutto questo – sottolineano non ci può essere alcuna mediazione e serve la massima chiarezza
anche nel campo progressista. Riteniamo, pertanto, che serva immediatamente la più ampia mobilitazione politica e sociale contro la corruzione e il malaffare che rendono la politica in Sicilia un mercato indecente e che continuano a negare qualsiasi futuro migliore alla nostra terra e alla nostra gente”.

Il Partito democratico sta organizzando per la prossima settimana un’iniziativa comune. “Ovviamente l’auspicio è che l’intera opposizione in Ars e fuori dal Palazzo sia unita tanto nella protesta che nella proposta. Senza cercare scorciatoie ma ponendo nell’interezza il tema di una
questione morale oramai vera e propria emergenza”, sostiene Sergio Lima della direzione nazionale del Pd. Su quello che sta emergendo dall’inchiesta, Lima ha le idee molto chiare: “Galvagno, Amata e la varia umanità che, a quanto si legge, avrebbe gestito i fondi per cultura ed eventi come un bancomat per dividere risorse e poltrone e poltroncine sono l’epifenomeno di un sistema che in Sicilia ha tagliato fuori centinaia di associazioni culturali colpevoli di non avere santi in paradiso. Serve trasparenza e una nuova modalità di sostegno per tutto il comparto, dagli eventi alle spese per la promozione, che non può essere un affare esclusivo di Fratelli d’Italia. Non è credibile che siano stati solo collaboratori o staff a gestire una oliata macchina di favori e scambi, è evidente una matrice politica che ha, di fatto, sequestrato la spesa per la realizzazione di iniziative ed eventi.
Per questo le opposizioni non possono limitarsi a chiedere dimissioni ma devono anche avanzare una proposta organica dell’intero sistema dei finanziamenti, abbandonando discrezionalità
ed arbitrio”.

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