Arriva la decisione della commissione ecclesiale per il prete condannato a tre anni
A poche settimane dalla conferma della condanna anche in Appello per violenza sessuale a
danno di minori, ma con una riduzione della pena da quattro anni e mezzo a tre, per il sacerdote
ennese Giuseppe Rugolo arriva la dimissione dallo stato clericale.
La commissione che ha emesso il provvedimento definitivo avrebbe concluso per la colpevolezza di Rugolo, in relazione agli episodi che riguardano altre due vittime del sacerdote, minori all’epoca dei fatti.
La decisione ora deve essere ratificata, così come vuole il diritto canonico dal dicastero per la dottrina della Fede.
Della commissione non ha fatto parte nessun siciliano proprio per evitare eventuali «contaminazioni » con la Diocesi di Piazza Armerina, da cui dipendeva Giuseppe Rugolo.
Il vescovo Rosario Gisana, insieme al vicario giudiziale, l’attuale parroco del duomo di Enna,
Vincenzo Murgano, sono imputati per falsa testimonianza dopo il processo a Rugolo.
«La diocesi di Piazza Armerina dice l’avvocato rotale Alessandro Camedda, consulente
di Antonio Messina, vittima del sacerdote – credo sia stata volutamente estromessa da
questo processo stragiudiziale data la sua posizione e quella del suo vescovo. Se il dicastero
avesse voluto coinvolgerla avrebbe nominato i membri del tribunale diocesano di Piazza Armerina. Invece il processo si è celebrato con tutti membri non siciliani e in un albergo».
Dal punto di vista della magistratura ordinaria ancora la vicenda non si è ancora conclusa, visto che ci sarà il processo per il vescovo Gisana e padre Vincenzo Murgano per falsa testimonianza.
Per quella invece canonica pare sia arrivata la parola fine con il ritorno allo stato laicale per Giuseppe
Rugolo.
Ma per Antonio Messina, colui che con le sue denunce ha portato alla condanna di Rugolo si deve andare oltre. «Se sarà confermata da un decreto del Dicastero per la Dottrina della Fede – commenta sulla sua pagina social Antonio Messina – la pena canonica varrà più di mille sentenze. Una pena che
arriva dopo le mie numerose denunce e lettere al Papa e ai dicasteri della Santa Sede. Al vescovo Gisana e ai suoi maldestri tentativi di riabilitarsi dico una cosa. Se davvero mostra vicinanza alle vittime, ci liberi della sua presenza in questa diocesi e la smetta di fare retorica per impressionare
la comunità diocesana».

Per rimanere aggiornato sulle ultime notizie locali segui gratis il canale WhatsApp di Caltanissetta401.it https://whatsapp.com/channel/0029VbAkvGI77qVRlECsmk0o