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Caltanissetta 401 > News > Cronaca > San Cataldo: L’Associazione Culturale Giuseppe Amico Medico A.P.S.”NOVA ERIGERE, VETERA SERVARE”
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San Cataldo: L’Associazione Culturale Giuseppe Amico Medico A.P.S.”NOVA ERIGERE, VETERA SERVARE”

Last updated: 21/07/2025 8:44
By Redazione 154 Views 10 Min Read
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Alla luce delle notizie apprese nei giorni scorsi dagli organi di stampa e a mezzo social relative all’approvazione di un importante finanziamento finalizzato alla rigenerazione urbana, adeguamento sismico e rifunzionalizzazione dell’edifico ex scuola “De Amicis”, di cui siamo naturalmente felicissimi, l’Associazione Culturale Giuseppe Amico Medico, ritiene di dover intervenire rappresentando quanto segue:

L’edificio in questione ha sempre sofferto di problemi di staticità che, nonostante i continui lavori di riparazione e manutenzione, ne hanno determinato la chiusura nei primi anni novanta del secolo scorso.

Nei primi mesi del 1997 l’associazione venne a conoscenza del fatto che l’amministrazione comunale del tempo aveva deciso di abbattere l’edificio e sgombrare l’area per realizzare, al suo posto, un parcheggio.

Il 26 aprile di quell’anno, nella sede dell’associazione sita in via Amico, il consiglio direttivo incontrò l’allora presidente del consiglio comunale sig. Salvatore Riggi, per avere notizie certe circa il futuro dello storico edificio. Il presidente Riggi confermava, in quella sede, la volontà dell’amministrazione di procedere alla demolizione della De Amicis.

Nei giorni a venire, preso anche atto del disinteresse sulla vicenda da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Caltanissetta, l’associazione, da sempre impegnata nella tutela e salvaguardia delle tradizioni e della storia cittadina, decise di intervenire, indicendo una campagna di sensibilizzazione attraverso una raccolta firme da consegnare all’amministrazione comunale, per salvare l’ex scuola.

La raccolta delle firme aveva un duplice scopo: evitare la demolizione di un edificio che rappresentava un pezzo della nostra storia, e trasformare la vecchia costruzione in un Centro Culturale Polivalente che comprendesse locali da adibire a sala conferenze, auditorium e ad una vasta gamma di attività e servizi volti a promuovere la cultura e l’aggregazione sociale, nonché un’area museale, o antiquarium, per la custodia dei reperti ritrovati nelle aree archeologiche di Vassallaggi e Gadira (da recuperare dai rispettivi musei in cui sono attualmente collocati) e, ancora, uno spazio in cui esporre i Sanpaoloni e i Misteri (Vare e Varicedde) della Settimana Santa assieme a costumi storici, bighe, cimeli, antichi documenti e copioni, vecchi manifesti e locandine, fotografie e tanto altro, riguardanti la più importante manifestazione identitaria sancataldese (già alcune aule erano state, nel 1981, sede di una mostra sulla Settimana Santa in cui trovarono spazio, per la prima ed unica volta insieme, le Vare, i giganti della Domenica di Pasqua, i costumi della collezione Pilato, la storica biga di Ponzio Pilato del 1964 e tanto altro).

Grazie all’impegno dei membri del consiglio direttivo e al coinvolgimento di soci e cittadini comuni, l’iniziativa portò, in brevissimo tempo, a oltre quattromila firme che, raccolte in un plico, vennero consegnate nelle mani del sindaco, presso il Palazzo di Città, il 29 settembre 1997.

Il sindaco, che in un primo momento si era palesemente espresso in favore della demolizione, accolse l’iniziativa dell’associazione, volta a scongiurare l’insensato proposito, assicurando l’appoggio suo e dell’intera giunta.

Anche l’onorevole Giuseppe Alessi, figura di spicco in quegli anni della politica siciliana, prese posizione a favore dell’iniziativa inviando un’appassionata lettera in difesa dell’edificio, vanto centenario della nostra città.

E così, qualche tempo dopo, parte dell’edificio, il meno pericolante, divenne sede provvisoria dell’Istituto Statale d’Arte Filippo Juvara. L’associazione, che mai si era rassegnata alla perdita della storica struttura, nell’anno 2000, anno giubilare, decise di allestire all’interno di essa ben due mostre di grande spessore: la prima, intitolata “Secundi Millennii Jubilaeus”, ospitò le opere iscritte al concorso omonimo riservato agli studenti degli istituti d’arte di Sicilia, esaminate e premiate, poi, da una prestigiosa commissione presieduta da mons. Giovanni Speciale, presidente della Commissione Diocesana d’Arte Sacra, la seconda intitolata “Il sacro nell’arte contemporanea”, a cui parteciparono trenta artisti conosciuti a livello nazionale, la quale sarebbe stata ricordata, a detta degli esperti del settore, come uno dei più importanti avvenimenti culturali degli ultimi anni. A tutto ciò seguì anche un convegno sull’arte contemporanea, sempre presso la De Amicis, al quale intervennero nomi illustri tra cui mons. Cataldo Naro, preside della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, il preside dello Juvara prof. Atanasio Elia, il prof. Diego Gulizia, il prof. Calogero Barba ed altri.

Tutto ciò non riuscì ad impedire però, qualche anno dopo, la definitiva chiusura dell’edificio e il suo conseguente abbandono.

Negli anni a seguire, tante e inascoltate sono state le sollecitazioni da parte dell’Associazione Amico Medico alle amministrazioni che si sono succedute nel tempo per promuoverne il recupero.

Nel dicembre dello scorso anno, la tradizionale cartolina natalizia con la quale l’Associazione da quasi quarant’anni augura le buone feste ai soci e, con essi, alla città, e che pone l’attenzione su un bene della comunità che aspetta di essere recuperato, è stata, non a caso, dedicata alla “De Amicis”. Un accorato appello a chi di competenza per agire, e in fretta, per salvaguardare e valorizzare uno dei nostri tesori più preziosi.

A questo punto, anche e soprattutto alla luce di quanto sopra, ci preme manifestare e riaffermare la nostra posizione in merito al riutilizzo del monumentale edificio, posizione che da quel lontano 1997 non è mai cambiata, ribadendo con forza che dare una giusta e dignitosa collocazione a Vare e Sanpaoloni, in un’area espositiva curata dalla nostra associazione, è cosa non più procrastinabile, in particolare adesso che la città è stata dichiarata “Città dei Sanpaoloni” (Delibera Consiglio Comunale n.85 del 05.8.2024). Allo stesso modo riteniamo inaccettabile che la città di San Cataldo ancora ad oggi non disponga di un’area museale in cui esporre i suoi tesori, tra cui i reperti delle sue aree archeologiche ma non solo quelli. Ci sono comuni con qualche migliaio di abitanti, anche a noi limitrofi, che possiedono più musei frequentati ogni anno da numerosi visitatori.

I Centri Culturali Polivalenti hanno lo scopo di promuovere l’aggregazione e l’integrazione attraverso attività proposte all’interno di un ambiente, dinamico e accogliente, che stimoli la crescita culturale di tutti i cittadini, e quello della De Amicis, oltre alle aree espositive sopra dette, potrebbe comprendere diverse tipologie di spazi e servizi, mirati a soddisfare esigenze culturali, sociali e aggregative diverse. Spazi per eventi, mostre, installazioni, concerti, teatri, sale per conferenze, dibattiti, corsi e laboratori, biblioteche, aule studio, ambienti destinati ad attività ricreative, educative e formative, aree dedicate ad associazioni locali, archivi storici e, perché no, anche bar o punti di ristoro. Anche gli spazi esterni (la De Amicis ha un magnifico ed ampio cortile), potrebbero essere utilizzati per attività all’aperto durante la bella stagione, come estemporanee di pittura, concerti, rappresentazioni teatrali, incontri di lettura, iniziative di volontariato, sportive e altro. E tutto ciò, auspicando che l’intervento di rigenerazione urbana che si andrà a realizzare tenga conto della conservazione dell’identità storica dell’edificio e non ne stravolga l’immagine.

Chiudiamo questa nota con la speranza che questo nostro appello non cada nel vuoto e assicurando che saremo sempre vigili e attenti, e allo stesso tempo propositivi e collaborativi, sugli sviluppi della questione, rimaniamo a completa e totale disposizione di amministratori, tecnici e cittadini per incontri e confronti, finalizzati al raggiungimento del massimo risultato, sempre in piena e totale sinergia ed armonia con tutte le parti coinvolte, ad esclusivo beneficio dello sviluppo culturale, sociale ed economico della nostra amata comunità.

San Cataldo, 20.7.2025 – L’Associazione Culturale Giuseppe Amico Medico A.P.S.

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