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Fra errori e proteste all’Ars è subito stop per la rete ospedaliera

Last updated: 24/07/2025 13:59
By Redazione 178 Views 6 Min Read
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Scontro nella maggioranza e opposizione sul piede di guerra l’atto sbarca in commissione Salute ed è rimandato al mittente

Nemmeno il tempo di arrivare, ieri, sulla scrivania della Commissione Salute all’Ars e la rete ospedaliera è già stata stoppata: troppi errori, pochi dati e tanti i dubbi. «Sfido qualunque deputato
a difendere questa rete», dice il vicepresidente della commissione e deputato del Pd, Calogero
Leanza.

E la sfida rischia di essere vinta facilmente. Perché anche nella maggioranza il malcontento è
forte, sebbene, al momento, ancora non esplicito.

«Questa rete non piace ai deputati di centrodestra, era evidente anche in commissione», conferma Antonio De Luca, capogruppo del M5S.

E adesso, il rischio è che il piano degli ospedali slitti almeno a dopo l’estate. «Se le cose restano così, il documento non è votabile», dice Leanza.

Tra l’altro, il voto della commissione, obbligatorio, ma non vincolante, può arrivare anche venti giorni dopo l’approvazione della rete in giunta. Il governo regionale potrebbe anche decidere, di fronte a una bocciatura dei deputati, di andare avanti ugualmente con l’approvazione, ma si tratterebbe dell’ennesimo strappo in una maggioranza
percorsa da liti ormai evidenti.

Non sono bastate, ieri, le ragioni portate a Palazzo dai Normanni dall’assessora alla Sanità Daniela Faraoni che ha fatto riferimento alle norme nazionali che impongono i tagli. Le parole dell’esponente del governo di Renato Schifani non hanno convinto i parlamentari.

Che si sono, di fatto, messi di traverso, rimandando al mittente la rete, chiedendo, intanto, la correzione di una serie di errori, in vista della nuova riunione prevista per martedì prossimo.

«Non bisogna fare in fretta, occorre fare bene – spiega De Luca – e in questo momento non lo si sta facendo per nulla. Anzi, a dirla tutta, la bozza della rete ospedaliera attualmente disponibile è un disastro. Anche la maggioranza è ipercritica sulle scelte operate dal governo e sui tagli che, onestamente, sono incomprensibili».

Leanza sottolinea che «è stato portato solo il documento con i tagli al sistema pubblico. Non c’è traccia del privato. Vogliamo sapere non solo quanto, ma come si è tagliato anche lì». E De Luca aggiunge che «occorrono pure i dati della rete territoriale, delle unità operative, delle reti collegate a quella ospedaliera».

Tra i dubbi più generali, poi, sollevati dai deputati, la mancanza di un’idea reale di riorganizzazione:
«Solo tagli lineari, nessuna proposta di accorpamento, di razionalizzazione. Questa rete, così com’è,
non serve a molto», fanno sapere anche dalla maggioranza.

E così si profila un nuovo scontro interno al centrodestra. Che in qualche modo si lega a quanto avvenuto due giorni fa con la bocciatura della riforma dei consorzi di bonifica.

Una riforma che portava il marchio dell’assessorato all’Agricoltura, feudo di Luca Sammartino.
Al quale sarebbe politicamente vicina, secondo diversi parlamentari, la stessa assessora Faraoni: il figlio Leonardo Burgio, oltre a essere sindaco di Serradifalco, è anche commissario a Caltanissetta della Lega, appunto.

Il primo approdo all’Ars della rete, insomma, è stato assai difficoltoso. E i dubbi dei deputati si aggiungono ai giudizi espressi dai sindacati, incontrati, seppur con diverse gradazioni: dalla bocciatura netta della Cgil, all’attesa delle altre sigle.

«Nessuno può difendere questa rete – ribadisce Leanza – nemmeno i più vicini a Schifani».

E così, adesso è concreto il rischio che il via libera del parlamento, nel frattempo in fibrillazione anche per le variazioni di bilancio, possa arrivare solo dopo l’estate. Con effetti pratici che preoccupano diversi esponenti politici, in modo trasversale.

È il caso della cardiochirurgia pediatrica di Taormina, a una settimana dalla chiusura, in assenza di
una proroga del governo nazionale.

Il capogruppo M5S ha presentato una risoluzione che impegna il governo a inserire la struttura nella
rete. E il documento è stato firmato da esponenti di forze politiche di maggioranza e opposizione.

Da laRepubblicaPalermo di Accursio Sabella

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