È un’esperienza che molti hanno vissuto e pochi sono disposti a raccontare
Il senso di gelo che ti prende quando, tuo malgrado, un animale viene investito sulla strada.
Che si tratti di un cane, un gatto o un uccello che sbatte contro il parabrezza, la reazione è spesso la stessa, un profondo senso di malessere, quasi una colpa per non essere riusciti a evitare l’innocente creatura.
E con esso, una vergogna silenziosa, un imbarazzo che rende difficile condividere l’accaduto, come se fosse un’ammissione di un fallimento personale. Nonostante l’involontarietà dell’evento, la mente si tormenta con i “se” e i “ma”, rivivendo gli istanti nella speranza che non fosse mai successo.
Questa reazione emotiva, questa vergogna autentica e umana, contrasta in modo stridente con il comportamento di certa classe politica.
Di fronte a notizie legate a fatti gravi e criminosi, o a scandali che dovrebbero minare la loro credibilità, l’imbarazzo e la vergogna sembrano evaporare.
Anzi, quella che per una persona comune sarebbe una vergogna insopportabile, si trasforma spesso in aperta arroganza, in quel sentirsi padroni assoluti.
Invece di fare un passo indietro, di chiedere scusa o di assumersi la responsabilità, si aggrappano saldamente alla loro poltrona, sostenuti dal partito e dagli amici, in un’ostinazione che non ammette repliche…e guai se lo si fa notare.
Ci si augura, con una punta di disillusione, che almeno nel profondo provino un briciolo di quella vergogna che un comune cittadino sperimenta per un incidente fortuito.
Ma l’evidenza purtroppo evdenzia il contrario. La loro capacità di trasformare l’onta in spavalderia danneggia irrimediabilmente l’immagine che i cittadini dovrebbero avere dei loro rappresentanti.
L’ammirazione e il rispetto che un tempo erano quasi automatici verso le figure politiche si sono affievolite, lasciando il posto a un crescente scetticismo e disillusione.
Come si può, infatti, riporre fiducia in una classe politica che quotidianamente dimostra legami con ambienti discutibili, che naviga tra opacità e interessi personali e scandali vari, e che sembra anteporre la propria sopravvivenza e il proprio interesse al bene comune?
Come si può pensare che le cose vadano per il verso giusto, che il Paese possa prosperare e migliorare, che ci sia speranza per un futuro migliore, quando i pilastri etici sembrano sgretolarsi di fronte a un’insensibilità così manifesta?
Come si può di cambiare la situazione, in meglio ovviamente, quando molti giustificano e avallano certi atteggiamenti, accusando chi al contrario tenda di ribellarsi a questo andazzo?
La discrepanza tra la sensibilità di un individuo comune di fronte a un piccolo, involontario incidente, e l’apparente indifferenza di certi politici di fronte a questioni di ben più ampia portata, rivela una crepa profonda nel tessuto sociale e fiduciario.
È un monito silenzioso che la vera leadership non si misura solo in voti, in poltrone o potere, ma nella capacità di provare empatia, di assumersi responsabilità e, soprattutto, di conoscere il significato di una sana e doverosa….la vergogna. Ad Maiora
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