Il sistema dei Consorzi di Bonifica in Sicilia non è più solo un fallimento politico: è il simbolo dell’ipocrisia istituzionale che ha condannato l’agricoltura, la zootecnia e, soprattutto, i lavoratori del comparto a un futuro incerto.
Nati nel 1995 con l’obiettivo di gestire in modo efficiente gli invasi e la rete irrigua, i Consorzi si sono trasformati in strumenti clientelari e contenitori di precariato, contribuendo ad aumentare la spesa pubblica senza fornire un grammo d’acqua in più alle nostre campagne assetate.
Mentre le aziende agricole siciliane muoiono di sete, i produttori subiscono perdite devastanti e l’agricoltura diventa una polveriera pronta a esplodere, il caos gestionale e la totale assenza di manutenzione degli invasi e dei canali di irrigazione condannano l’intero settore.
Oggi, quasi 1.800 lavoratori, ed un migliaio di loro in condizioni di precariato, vivono nella più totale incertezza.
Donne e uomini, dichiara il Delegato Sinalp Sicilia Antonio Aserio, spesso strumentalizzati dalla politica, che ora rischiano di perdere il proprio posto di lavoro a causa di decenni di scelte scellerate. La loro sicurezza economica è stata sacrificata sull’altare di un sistema burocratico inefficiente.
L’apice dell’incoerenza politica si è raggiunto con la “riforma Crocetta”, che doveva ridurre gli 11 consorzi a 2, ma che nei fatti li ha moltiplicati fino a 13, aumentando costi, contenziosi e burocrazia.
Un’operazione fallimentare che ha creato un’ulteriore incertezza sul destino dei lavoratori.
In questo clima di totale assurdità, nel 2023, il Governo Schifani e l’allora Assessore Sammartino hanno deciso una nuova riforma, che prevedeva la riduzione degli Enti a soli 4 macro-consorzi di bacino.
Il SINALP Sicilia, in un’ottica costruttiva, ha supportato questo progetto, che avrebbe dovuto finalmente razionalizzare il sistema, e mettere in sicurezza i lavoratori.
Convocati in III Commissione Parlamentare, oltre a dare il nostro parere positivo alla riforma, abbiamo proposto la creazione di un vero ufficio di progettazione e coordinamento per le reti idriche, struttura essenziale per la lotta agli incendi, coordinato direttamente dall’Assessorato, per avere una cabina di regia unica in grado di gestire uniformemente le attività dei nuovi 4 Consorzi.
Ma come sempre accade in questa terra martoriata, la riforma Sammartino in Parlamento non è stata approvata.
La bocciatura di questo progetto ha lasciato il comparto in uno stato di degrado strutturale, aggravando l’esposizione debitoria degli Enti e lasciando migliaia di dipendenti senza la minima idea di quale sarà il loro futuro occupazionale.
La Direzione Regionale del SINALP Sicilia, rappresentata dal Segretario Dr. Andrea Monteleone, chiede con la massima urgenza e perentoriamente ai Governi Regionale e Nazionale di porre fine a questa mortificazione.
Chiediamo risposte immediate e un piano serio e coraggioso per salvare il comparto agro-zootecnico e i posti di lavoro.
I Consorzi di Bonifica non possono più essere utilizzati come pedine politiche.
Il nostro patrimonio ambientale e produttivo, la nostra zootecnia, la nostra agricoltura e il futuro dei lavoratori non possono essere sacrificati.
Come SINALP Sicilia chiediamo una Pulizia sistematica e obbligatoria degli alvei fluviali, delle dighe e dei canali di irrigazione, per rendere il territorio più sicuro e per rifornire d’acqua le nostre campagne.
Risorse straordinarie e immediate per i Consorzi e per il personale, per sanare il debito e garantire la continuità operativa.
La ripresentazione e l’approvazione urgente della riforma dei Consorzi, tenendo conto delle osservazioni costruttive del Parlamento e delle parti sociali.
Salvaguardia piena e totale dei posti di lavoro dei circa 1.800 dipendenti, con la stabilizzazione dei precari, senza alcuna perdita di diritti economici e normativi.
Basta ritardi. Basta incapacità. Se brucia la Sicilia, brucia la nostra economia e brucia la dignità del lavoro.
SINALP Sicilia – Direzione Regionale
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