È partita la campagna fake che racconta una versione ‘alternativa’ alla carestia: “C’è cibo a Gaza, qualsiasi altra affermazione è una bugia”, ecco i discutibili video pubblicati dal Ministero degli Esteri di Tel Aviv
“Politici cinici e media di parte stanno mentendo, le immagini no, queste le riprese reali dei mercati di Gaza, luglio- agosto 2025”, e ancora “Riprese reali di scene di cibo nella città di Gaza, luglio 2025”: sono i titoli di apertura di due video che stanno circolando sui social e sui media di tutto il mondo. A pubblicarli, sul proprio canale Youtube, è il ministero degli Esteri di Israele, Israel’s Foreign Affairs Min., mentre è in corso lo sfollamento di massa da Gaza City e l’avvio dell’offensiva finale sulla città. I video sono parte della campagna istituzionale che punta a smontare l’accusa, rivolta a Israele, di aver causato volontariamente la carestia a Gaza, fenomeno confermato dal Report ’Integrated Food Security Phase Classification’ (IPC), divulgato dall’Onu pochi giorni fa, e ormai riconosciuto dalla maggior parte di istituzioni e Ong di tutto il mondo.
COSA C’È NEI VIDEO “FAKE”
Ma per Israele la carestia non è mai esistita a Gaza: anzi, il giorno stesso in cui è stato divulgato il Report IPC, lo stesso IMF aveva divulgato una prima locandina in cui sfoggiava lo slogan “Basta, bugie, a Gaza c’è il cibo” con tanto di foto di pizzaioli sorridenti. Ora il Dicastero degli Esteri va oltre e pubblica un video in cui si vedono bancarelle colme di cibo e dolci e numerosi cittadini impegnati a fare la spesa. Non solo: in un secondo video appaiono tavoli di pizzerie e ristoranti pieni di gente e i ristoratori stessi parlano felici: “Siamo ancora qui, pronti ad accogliervi tutti con amore”. Scorrono i ristoranti di diversi quartieri di Gaza: ci sono i pizzaioli intenti a fare le acrobazie con la pasta, uomini che mangiano con gusto seduti comodamente al loro tavolo, e ancora appare una gelateria dove non si riesce a vedere la fine della fila delle persone in attesa di poter ordinare un cono…insomma, immagini che stridono da quelle che mostrano ruderi, tende improvvisate, civili in fila con taniche vuote, non certo sorridenti.
I video nel link sotto
Fonte Agenzia Dire www.dire.it
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