Gli sfollati marciano tra le macerie mentre gli attacchi aerei stanno prendendo di mira quartieri densamente popolati
“Non stiamo aspettando. Abbiamo avviato le operazioni preliminari e le fasi iniziali dell’attacco a Gaza City“. Lo ha scritto venerdì il portavoce militare israeliano Avichay Adraee in un post su X. L’esercito israeliano afferma, quindi, di aver iniziato le “fasi iniziali” della sua offensiva su Gaza City, dichiarando il più grande centro urbano del territorio assediato “zona di combattimento” e annunciando la sospensione delle pause quotidiane nei combattimenti che consentivano l’ingresso degli aiuti umanitari nella città colpita dalla carestia. Quasi un milione di palestinesi si sta spostando verso sud, gli sfollati marciano tra le macerie mentre gli attacchi aerei stanno prendendo di mira quartieri densamente popolati.
Secondo quanto riporta Al Jazeera “almeno 21 palestinesi, tra cui richiedenti aiuti, sono stati uccisi dagli attacchi israeliani in tutta Gaza dall’alba“. I media israeliani riferiscono che un soldato è stato ucciso e almeno 11 sono rimasti gravemente feriti negli scontri con i combattenti palestinesi a Gaza City.
La presidente della Croce Rossa Internazionale, Mirjana Spoljaric, avverte che un’evacuazione di massa della città di Gaza è “irrealizzabile e incomprensibile”. Tutti i civili sono protetti dalle regole della guerra, sia che se ne vadano o che restino, e deve essere loro consentito di tornare a casa. “Un’evacuazione di questo tipo innescherebbe un massiccio spostamento di popolazione che nessuna area della Striscia di Gaza può assorbire, data la diffusa distruzione delle infrastrutture civili e l’estrema carenza di cibo, acqua, alloggi e assistenza medica”.
Dall’inizio del conflitto sarebbero più di 63mila i morti palestinesi, ha dichiarato ieri il ministero della Sanità di Gaza, che ha anche aggiornato la lista dei morti per malnutrizione a 322, di cui 121 bambini.
Fonte Agenzia Dire www.dire.it
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