Oggi, domenica 7 settembre, in piazza San Pietro, si conclude il processo di canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati. È quella la data in cui vengono ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa Cattolica, attraverso papa Leone XIV, due santi: i primi del nuovo pontificato.
Deceduti entrambe in giovane età, Acutis e Frassati sono protagonisti di vicende umane che, sebbene cronologicamente distanti, presentano delle analogie. Oltre alla prematura scomparsa, entrambe sono accomunati dall’esser stati figli di famiglie benestanti, in tutti e due i casi del nord del Paese. Il benessere economico è però stato, per Acutis e Frassati, solo una leva per cercare di aiutare le persone meno abbienti con cui avevano deciso di entrare in contatto. Dopo la loro morte, oltre ad essere divenuti degli esempi per i credenti nelle fede cristiana, sono stati protagonisti di alcuni miracoli che li ha portati a meritare un processo di canonizzazione.
La vita di Pier Giorgio Frassati
Lo hanno chiamato l’ “alpinista di Dio” per la passione che aveva per l’alta quota e per la religione. Pier Giorgio Frassati, nel corso della sua vita, ha scalatoinfatti vette importanti, come quella della Grivola, impervia montagna che sfiora i 4mila metri nel massiccio del Gran Paradiso. Ma è anche stato un fervente cattolico. Figlio del direttore del quotidiano La Stampa e della pittrice Adelaide Ametis, come Acutis, anche Frassati non proveniva da una famiglia di origine modesta.
Nel corso della propria esistenza non ha dato sfoggio di ricchezza. Più interessato ad aiutare le persone meno abbienti che a dedicarsi alla vita mondana, Frassati è morto a 24 anni per una meningite fulminante causata da una poliomielite. Quest’ultima, probabilmente, era stata contratta nel fare visita ai poveri della città. Poveri che, il giorno del suo funerale, si sono mescolati agli amici del giovane e dell’illustre famiglia, per rendergli omaggio.
La figura di Pier Giorgio Frassati (1901 – 1925) è stata conosciuta soprattutto grazie all’impegno della scrittrice Luciana Frassati, sua sorella minore. Con la sua opera ha permesso di far conoscere, anche ai propri famigliari, il lato più nascosto e devoto di un giovane che nella sua vita non si è dedicato soltanto un alpinista abile nello scalare le montagne (a lui peraltro è dedicato il Cerro Frassati, in Patagonia).
Il miracolo di Pier Giorgio Frassati
La Chiesa ha riconosciuto un miracolo a Pier Giorgio Frassinati: la guarigione di Domenico Sella. L’uomo, in fin di vita per aver contratto il morbo di Pott, era guarito improvvisamente e senza una spiegazione medica dopo essersi rivolto con fiducia a Frassati. Di lui aveva ottenuto una piccola reliquia ed un’immagine. La beatificazione è stata proclamata da Giovanni Paolo II nel 1990.
La vita di Carlo Acutis
La vicenda umana di Carlo Acutis è stata, sul piano anagrafico, piuttosto breve. Nato a Londra nel 1991, il giovane è infatti deceduto a Monza il 12 ottobre del 2006 all’età di appena 15 anni. All’origine del sul decesso una leucemia fulminante: inizialmente scambiata per una banale influenza, gli è stata diagnostica soltanto tre giorni prima della morte. Come ricordato dall’Osservatore romano, Carlo Acutis, cui sono stati dedicati libri e documentari, era stato indicato come il “Frassati Milanese”.
Considerato un genio dell’informatica, Acutis univa la passione per la programmazione alla sua fervente fede religiosa. Lo testimonia anche l’impegno messo nel realizzare un sito web utilizzato per catalogare tutti i miracoli. Devoto sin da piccolo, come documentato da tante testimonianze raccolte in suo ricordo, era solito frequentare quotidianamente la parrocchia e recitare il rosario. In compagnia di Rajesh Mohur, il collaboratore domestico della famiglia, aiutava le persone senza fissa dimora che incontrava nella sua città natale. La generosità verso chi aveva meno, insieme al forte sentimento religioso, lo hanno reso una sorta di “santo della nuova generazione”.
I miracoli di Carlo Acutis
A lui vengono attribuiti anche due miracoli. Nel 2013 un bambino brasiliano affetto da un raro difetto al pancreas, che non gli consentiva di nutrirsi regolarmente, è improvvisamente guarito dopo essere entrato in contatto con una reliquia di Carlo Acutis. Nel 2024 è stato riconosciuto dal dicastero per le cause dei santi un secondo miracolo: la guarigione di Valeria Valverde. La ragazza, una cittadina del Costa Rica che studiava a Firenze, cadendo dalla bicicletta aveva riportato un trauma cranico che per due anni l’ha lasciata in condizione definite “estremamente critiche”. Il suo stato di salute è cambiato il giorno in cui la madre si è recata in preghiera sulla tomba di Carlo Acutis, ad Assisi.
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