Riceviamo e pubblichiamo
“E’ una prova di forza quella che il Presidente della Provincia Tesauro avrebbe voluto perpetrare convocando per oggi il consiglio provinciale.
Sapeva bene che il sindaco di San Cataldo, Gioacchino Comparato, componente dell’opposizione in consiglio provinciale, non sarebbe stato presente perché impegnato in consiglio comunale nella sua città, consiglio importante e fissato da tempo.
Avrà pensato che con i suoi sei voti in aula ( i cinque consiglieri di maggioranza ed il suo) si può fare ciò che si vuole ( avere numero legale e far passare le proposte), finanche in beffa alle intese politiche assunte con le forze di opposizione allo scorso consiglio del 25 agosto.
In quella sede , per evitare la bocciatura ( nella maggioranza mancava un componente), il Presidente aveva ritirato ben due punti all’ordine del giorno, per ripresentarli oggi invariati neanche di una virgola.
Al voto, oggi come allora, la modifica del DUP con l’introduzione dell’ufficio staff e le consequenziali variazioni di bilancio tra cui brillano i 90.000 € annui, oltre oneri, fino al 2027 ( previsione del massimo dei compensi erogabili) per i due consulenti esterni di cui il Presidente vuole avvalersi nel suo ufficio staff dove ci sarà, anche, un dirigente fuori pianta organica esperto in rendicontazione PNRR e un portavoce.
Tra le variazioni, impacchettate a dovere in un unico provvedimento insieme all’ufficio staff, anche taluni interventi per strade provinciali e fondi destinati a straordinari ed emolumenti dovuti al personale del libero consorzio nonché fondi per il servizio ASACOM.
Già da luglio le forze di opposizione si erano espresse sulla necessità di “ spacchettare” le proposte di delibere in modo da liberare, approvandole, anche con il voto favorevole dei cinque componenti di minoranza, i fondi per dipendenti, gli interventi per le strade e le somme per il servizio ASACOM.
Tale linea di responsabilità delle opposizioni, peraltro, era stata certificata in aula il 25 agosto con il voto favorevole di tutti i componenti di opposizione per le altre variazioni al bilancio e finanche ai debiti fuori bilancio.
Nel corso della mediazione con le forze di maggioranza, peraltro, attesa la volontà di nomine esterne, ho chiesto non solo il predetto “ spacchettamento”, quanto anche l’immediata riattivazione dei concorsi pubblici sospesi ed inspiegabilmente congelati da sei mesi che metterebbero a regime ben undici nuovi dipendenti tra funzionari e dirigenti e altre figure di cui il Libero Consorzio di Caltanissetta necessita più di qualunque altra cosa: ci sono immense risorse economiche (25 milioni di euro di avanzo libero e 68 milioni di finanziamenti per infrastrutture) che non possono spendersi prevalentemente per la carenza di personale tecnico e dirigenziale. E il personale in attivo è già all’osso e spremuto oltre ogni possibilità.
Nella politica, nelle istituzioni, così come nella vita di tutti i giorni, ci sono oneri e onori.
L’ufficio staff del presidente, poiché previsto dalle norme vigenti, risponde tuttavia ad un onore riconosciuto al vertice politico di un ente, atteso peraltro che come si vedrà sarà composto dai fedelissimi di Mancuso e di Tesauro. Si assumessero allora anche l’onere di votarlo in seno alla maggioranza senza ricattare politicamente le forze di opposizione che di quella proposta di delibera avrebbero voluto e potuto votare agevolmente e con convinzione tutto il resto, come infatti fatto il 25 agosto con le altre variazioni al bilancio.
Ebbene, non si è visto ne’ lo “spacchettamento” ne’ la riattivazione dei concorsi pubblici per i quali voglio sperare non si stia pensando alla riapertura dei termini ( sarebbe gravissimo e scandaloso).
E allora, a queste condizioni,non si passa. Neanche questa volta.
La proposta di modifica al DUP con l’ufficio staff, le consequenziali variazioni al bilancio e le altre variazioni, è tornata in consiglio provinciale per la terza volta, immutata.
Con la linea del Presidente Tesauro e del suo cerchio magico (soggetti non votati e non rappresentativi di alcunché se non della devozione servile a lui e all’on. Mancuso) che ha optato per la prova di forza numerica ritrovandosi, per la terza volta in 2 mesi, con un pugno di mosche in mano.
La maggioranza politica di Tesauro non era presente in aula neanche per garantire il numero legale! Figuriamoci per approvare.
Il Presidente per la seconda volta ha dovuto ritirare gli atti impegnandosi a ripresentarle con le modifiche chieste dall’opposizione.
Debacle indegna e tutta meritata.
Mi auguro si facciano le necessarie riflessioni per il futuro: in un consiglio provinciale di appena undici componenti ( di cui 6 di maggioranza compreso il Presidente e 5 di opposizione) bisognerebbe interloquire con maggiore umiltà e disponibilità con tutti i componenti che rappresentano consiglieri comunali ( elettori) e interi territori.
E soprattutto, si impari a mantenere i patti assunti senza colpi di mano e arroganza politica: è l’abc di chi amministra o di chi dovrebbe iniziare a farlo.
Il consigliere provinciale – Annalisa Petitto”
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