Centinaia di soldati dell’esercito israeliano sarebbero arrivati in Sardegna e nelle Marche per un po’ di relax dopo aver partecipato al genocidio a Gaza
L’Italia come luogo di retreat psico-fisico per i soldati israeliani dell’Idf e impegnati nel genocidio in corso nella Striscia di Gaza. L’accusa era stata lanciata già a inizio estate e riguardava presunti tour delle Marche a cui avrebbero partecipato, tra il 2024 e il 2025, giovani militari israeliani, protetti a distanza dalle forze dell’ordine italiane. Ora la vicenda ha assunto toni più rumorosi, dopo che dalla Sardegna sono arrivate accuse simili.
Nel Mangia’s resort Curio Collections di Santa Teresa di Gallura, il 31 agosto sarebbero arrivati decine di soldati israeliani – uomini e donne – per una pausa personale dal genocidio della Striscia di Gaza. Una fonte informata sentita da Wired ha confermato che quelle persone sono soldati israeliani, mentre la Digos, citata dal Fatto Quotidiano, sostiene si tratti di dipendenti israeliani dell’agenzia di telecomunicazioni Cellcom (che ha rapporti molto stretti con l’esercito israeliano).
“Da quanto abbiamo saputo nelle prossime settimane ci sarà un turnover di questi soldati con altri in arrivo da Tel Aviv. Questa cosa dovrebbe andare avanti per tutto settembre”, spiega a Wired un’attivista dell’associazione sarda Lungoni per la Palestina.
Soldati israeliani in vacanza in Italia?
Prima si era parlato della riviera del Conero, delle Grotte di Frasassi e di altre bellezze delle Marche. “A inizio dicembre 2024 ho visto in paese un gruppo di giovani, alcuni dei quali indossavano la kippah. Ho chiesto chi fossero:.. erano dei militari israeliani che sotto la copertura di semplici turisti stranieri trascorrevano un periodo di vacanza nelle Marche, dopo essere stati impiegati in servizi operativi a Gaza. Poi sarebbero tornati in servizio. Un periodo di decompressione dallo stress del combattimento”, la testimonianza di una guida ambientale Aigae (Associazione italiana guide ambientali escursionistiche), raccolta dalla rivista Contropiano.
Ora sembra sia il momento della Sardegna. Le prime polemiche c’erano state tra giugno e luglio, quando era stato ripristinato il volo Olbia-Tel Aviv. Poi, dopo l’escalation della tensione tra Israele e Iran, c’era stata una sospensione dei voli. Ma a fine agosto la tratta è tornata a essere operativa. Il 31 agosto alcuni attivisti del movimento antimilitarista A Foras hanno bloccato i pullman con a bordo gli israeliani sbarcati da quel volo. Un sit-in volto a chiedere la cancellazione della tratta, contro qualunque forma di cooperazione, anche nel settore dei trasporti, tra Italia e Israele. Ma qualche giorno dopo ha iniziato a circolare la voce che proprio quel volo avrebbe portato in Sardegna decine se non centinaia di soldati israeliani in vacanza.
“Vivo in zona e lavoro nel settore dell’ospitalità, faccio accoglienza in albergo. Ci conosciamo tra colleghi delle varie strutture e il 2 settembre da chi lavora al Mangia’s resort Curio Collections di Santa Teresa di Gallura ci è arrivata la notizia che c’era lì ospite un grosso gruppo di soldati israeliani”, spiega una fonte anonima a Wired. Nel giro di poche ore la notizia fa il giro del territorio e fuori dalla struttura ricettiva si crea un capannello di cittadini e attivisti, guidati dall’associazione Lungoni per la Palestina, per un sit-in di protesta. “Li abbiamo visti, sono uomini e donne ben allenati, muscolosi, aggressivi nei modi”, spiega a Wired Antonella, una delle attiviste dell’associazione. “Il primo arrivo di cui siamo stati a conoscenza è stato il 31 agosto. Arrivano in albergo con diversi pullman, quindi stiamo parlando di 100-200 persone. Da quanto abbiamo saputo il pernottamento dura una settimana circa quindi ora dovrebbero essere ripartiti, ma abbiamo scoperto che questa cosa andrà avanti anche nelle prossime settimane, con nuovi arrivi ogni settimana fino alla fine di settembre”.
La versione della Digos: dipendenti di una compagnia telefonica
Nelle ultime ore la notizia della presunta presenza di soldati israeliani in vacanza in Sardegna si è presa i titoli di molti giornali. Il Fatto Quotidiano ha raccolto la voce di un lavoratore dell’hotel Mangia’s resort Curio Collections, che ha parlato di una situazione tesa, con atteggiamenti aggressivi e molesti da parte di alcune di queste persone. Nell’inchiesta si dice anche che uno degli ospiti, che ha detto di chiamarsi Reuven, ha ammesso di far parte dell’esercito israeliano. E che in questi giorni ci sarebbero stati altri segnali, come l’attacco a una bancarella che esponeva materiale in favore della causa palestinese e uno degli ospiti avvistato con uno zaino dell’esercito israeliano.
“Abbiamo organizzato un nuovo presidio fuori dall’hotel il 7 settembre”, spiega a Wired Antonella. “Nel giardino dell’hotel vedevamo quelle persone, i soldati israeliani. Ballavano al ritmo dei nostri slogan, ridevano e ci facevano il dito medio. Tra noi e loro c’erano due volanti della Polizia, una dei Carabinieri e una della Digos, abbiamo chiesto cosa ci facessero lì ma non ci hanno dato informazioni”. Il Fatto Quotidiano ha citato chat tra dipendenti della struttura e loro superiori in cui si invita a negare ai giornalisti che gli ospiti siano militari dell’esercito israeliano. Fonti della Digos hanno invece negato che si tratti di soldati, sostenendo che quelli in Sardegna siano dipendenti di una compagnia di telecomunicazioni israeliana, la Cellcom. Una realtà molto vicina all’esercito, come si vede dai suoi post social di sostengo ai soldati impegnati nel genocidio a Gaza, con tanto di offerte per telefonati e dati su misura. Wired ha provato a contattare Danielle Elon, responsabile ufficio stampa di Cellcom, per sapere se le persone ospiti della struttura ricettiva sarda siano loro dipendenti. Non è arrivata alcuna risposta.
La replica della struttura ricettiva
Abbiamo contattato anche il Mangia’s resort Curio Collections per avere chiarimenti. “Non abbiamo ricevuto prenotazioni da parte di gruppi militari e non riconosciamo quanto riportato dalla stampa. Non ci è possibile fornire dettagli su persone o gruppi specifici per motivi legati alla tutela della privacy e della riservatezza dei nostri ospiti”, la replica. Abbiamo chiesto poi informazioni al ministero dell’Interno a proposito della presenza delle forze dell’ordine a tutela dell’hotel di Santa Teresa di Gallura, senza ottenere risposta. “I soldati israeliani sono tutelati perché considerati obiettivi sensibili”, ha detto una fonte all’Ansa.
Stress post-traumatico causato dalla disumanizzazione delle violenze
Dal 7 ottobre 2023 l’esercito israeliano ha messo in atto un vero e proprio genocidio nella Striscia di Gaza, come certificato da numerosi rapporti internazionali. I morti palestinesi sono oltre 62mila e nel corso del tempo sono emerse prove delle condotte disumane dei soldati israeliani. Il genocidio in corso sta lasciando qualche strascico psicologico anche sugli stessi soldati. Qualcuno ha disertato, altri hanno iniziato ad accusare sintomi di disturbo da stress post-traumatico (Ptsd): sono circa il 12 per cento del totale e nel 2025 sono 15 i militari israeliani che si sono suicidati.
Le vacanze italiane dei soldati israeliani, tra le bellezze delle Marche e il mare cristallino della Sardegna, sarebbero dei tour organizzati di “decompressione psicologica”, secondo quanto riportato da diversi organi di stampa. Il Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi-Sinistra hanno annunciato interrogazioni parlamentari per sapere se le autorità italiane siano state informate su questi viaggi e se abbiano in qualche modo partecipato alla loro organizzazione. Per ora non è arrivata alcuna risposta dal governo.
Fonte wired.it
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