L’ex leader di Confindustria deve scontare poco meno di 4 anni e mezzo. Ma la pena deve ancora essere ridefinita
Ha deciso di presentarsi ai cancelli del carcere milanese di Bollate, per scontare la condanna a 4 anni, 5 mesi e 23 giorni che gli è stata inflitta per corruzione.
La traiettoria dell’ex presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante si conclude con la detenzione: all’imprenditore è stato infatti notificato l’ordine di esecuzione della sentenza.
Un provvedimento contestato dalla difesa di Montante, sostenuta da Giuseppe Panepinto: il 30 ottobre dell’anno scorso, infatti, la sesta sezione della Corte di Cassazione ha ordinato il ricalcolo della pena per i tre episodi di corruzione che gli sono contestati.
La difesa di Montante presenterà dunque un ricorso.
L’imprenditore, a lungo delegato di Confindustria nazionale per la legalità, è finito sotto inchiesta a partire dal 2015.
In appello gli era stata inflitta una pena di 8 anni, ma poi la Cassazione ha fatto cadere il reato di associazione a delinquere, rendendo definitiva la pronuncia di colpevolezza sulla corruzione ma ordinando appunto il ricalcolo della pena.
Per farlo bisognerà celebrare un secondo processo d’appello. Per i magistrati, però, l’esecuzione non può più attendere.
E per Montante arriva la prima notte in carcere.
Fonte TgrSicilia
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