I cittadini di Caltanissetta continuano a subire un servizio idrico inaccettabile: turni di distribuzione non rispettati, rubinetti a secco per giorni, acqua erogata per poche ore (quando non manca del tutto), call center inaccessibile e segnalazioni ignorate.
La Carta dei Servizi di Caltaqua è chiara:
il servizio deve essere garantito in maniera continua e regolare, 24 ore su 24;
in caso di interruzioni per guasti o manutenzioni, devono essere attivati servizi sostitutivi di emergenza;
sono fissati standard minimi di qualità, e il mancato rispetto comporta per l’utente il diritto a un indennizzo automatico;
gli utenti devono ricevere informazione preventiva in caso di sospensione programmata del servizio.
In caso di mancato rispetto degli standard dichiarati, l’utente ha diritto a un indennizzo automatico base pari a 30 euro, che aumenta progressivamente fino al doppio o al triplo se il ritardo nell’esecuzione della prestazione supera i tempi standard previsti (art. 7 Carta dei Servizi).
Inoltre, il Regolamento del Servizio Idrico Integrato stabilisce che la qualità dell’acqua deve essere garantita fino al punto di allacciamento all’edificio, secondo i parametri del D.Lgs. 31/2001.
La recente ordinanza n. 20202/2025 della Corte di Cassazione ha chiarito che la fornitura di acqua non potabile:
non è un semplice vizio del bene, ma costituisce aliud pro alio, ossia consegna di un bene diverso da quello pattuito;
legittima l’utente a chiedere riduzione della bolletta e risarcimento dei danni (spese per acqua alternativa, danni materiali o altri pregiudizi subiti);
l’azione legale può essere intrapresa entro 10 anni, non nei brevissimi termini previsti per i vizi.
Alla luce di questi elementi, chiediamo con forza che:
1. Le istituzioni e gli organi di controllo verifichino immediatamente il rispetto della Carta dei Servizi e del Regolamento del SII;
2. Caltaqua sia obbligata ad attivare compensazioni automatiche per ogni interruzione ingiustificata o erogazione non conforme;
3. Venga garantita la trasparenza totale nella comunicazione verso gli utenti e il rispetto rigoroso dei turni di distribuzione.
4. Gli indennizzi automatici previsti dalla Carta dei Servizi siano applicati e riconosciuti senza che i cittadini debbano presentare ulteriori reclami o richieste.
Ricordiamo a Caltaqua che l’acqua è un bene primario e un diritto fondamentale, non una concessione discrezionale.
I cittadini non sono più disposti a subire in silenzio: la legge e la giurisprudenza sono dalla loro parte.
Armando Turturici – Consigliere Comunale
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