Nell’aprile del 2021 Beppe Grillo difese il figlio: “Fu un rapporto consenziente”. E chiese di essere arrestato lui, non Ciro
Si chiude con la condanna di tutti e quattro gli imputati il processo per il presunto stupro di gruppo ai danni di due giovani donne avvenuto, secondo l’accusa, la notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 a Porto Cervo. Il collegio del Tribunale di Tempio Pausania, presieduto dal giudice Marco Contu, dopo 3 ore di camera di consiglio, ha inflitto 8 anni di reclusione a Ciro Grillo, figlio di Beppe, fondatore del M5s, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, 6 anni e 6 mesi a Francesco Corsiglia.
In sede civile verranno poi stabiliti i risarcimenti alle parti lese
Nessuno dei quattro era in aula. Assente anche la principale accusatrice, la studentessa italo norvegese all’epoca 19enne. Il collegio ha riconosciuto ai quattro le attenuanti generiche e deciso una provvisionale di 10mila euro da liquidare alle parti civili per Ciro Grillo, Lauria e Capitta, di 5mila euro invece per Corsiglia. Quest’ultimo è stato condannato per stupro di gruppo ma assolto dall’accusa di aver molestato l’amica della studentessa italo-norvegese prendendo e diffondendo le foto a fondo sessuale scattate mentre la ragazza dormiva sul divano nella villetta della famiglia Grillo. In sede civile verranno poi stabiliti i risarcimenti alle parti lese.
Quando nel 2021 intervenne Beppe Grillo
Il pm aveva chiesto 9 anni per tutti gli imputati. Beppe Grillo nel 2021 intervenne nella vicenda, con un video sui social: “Non è vero che c’è stato lo stupro, arrestate me”. I ragazzi sono “quattro coglioni, non quattro stupratori”, mentre la presunta vittima “viene stuprata la mattina, il pomeriggio fa kitesurf e denuncia dopo 8 giorni”. Fu bufera politica. Anche la moglie di Grillo, Parvin Tadjik, sostenne: “C’è un video dove si vede che lei è consenziente”.
Fonte LANOTIZIAGIORNALE.IT
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