Nel Consiglio Comunale di ieri abbiamo presentato e approvato all’unanimità l’ordine del giorno “Reintegrazione del servizio idrico tramite autobotti”, una proposta nata a seguito delle segnalazioni del comitato dei residenti della contrada Gibil Gabib, da anni costretti a vivere senza un servizio idrico regolare a causa di una rete incompleta.
Questi cittadini, che pagano regolarmente tutte le tasse comunali, non ricevono acqua nelle proprie abitazioni e si trovano costretti a ricorrere a soluzioni di fortuna.
Fino al 2014 potevano contare su un servizio comunale di autobotti con prezzi calmierati, poi interrotto.
Durante la seduta ho ricordato che lo scorso anno la nostra città ha vissuto una crisi idrica senza precedenti, con prezzi per le autobotti anche triplicati.
Ma mentre per molti si è trattato di un’emergenza temporanea, per i residenti di Gibil Gabib la crisi è permanente, una condizione quotidiana di disagio e abbandono.
Ho auspicato che l’Amministrazione comunale possa utilizzare l’autobotte appena acquistata per offrire un sostegno concreto a questi cittadini, ma si tratterebbe solo di una soluzione tampone.
Il problema vero è strutturale e richiede risposte definitive.
Ed è qui che nasce la domanda che oggi voglio rivolgere pubblicamente:
Che fine hanno fatto i 4,2 milioni di euro promessi dalla Regione Siciliana per il rifacimento della rete idrica cittadina?
Si tratta del finanziamento approvato con la Legge Regionale n. 28 del 18 novembre 2024, art. 14, destinato all’intervento “Sostituzione rete idrica vetusta e/o in cattivo stato e miglioramento delle reti idriche per il contenimento delle perdite e la continuità del servizio – fase 2” (CUP J31H10000120006 – ID 125 – ATI di Caltanissetta).
Un progetto da 4 milioni e 200 mila euro, accolto come un grande risultato dal sindaco e dall’onorevole Michele Mancuso, che aveva assicurato l’impegno delle somme entro il 31 dicembre 2024 e l’avvio della programmazione dei lavori a inizio 2025.
Oggi, ottobre 2025, non si ha notizia né dell’avvio dei cantieri né della destinazione dei fondi.
Dove sono finiti questi soldi?
A che punto è la progettazione?
E soprattutto, quando vedremo gli interventi concreti sulla rete idrica della città e delle contrade?
I cittadini hanno diritto alla massima trasparenza, specialmente su un tema così importante.
Chiedo quindi che l’Amministrazione comunale renda pubbliche le informazioni sullo stato del progetto, sulle tempistiche di realizzazione e sulle aree effettivamente interessate dagli interventi.
La crisi idrica non si risolve con annunci o conferenze stampa.
È necessario garantire che questi 4,2 milioni non restino solo una promessa ma si trasformino in un’opera capace di assicurare acqua a tutti i cittadini, compresi quelli di Gibil Habib che da troppi anni vivono una condizione inaccettabile per una città capoluogo.
Armando Turturici – Consigliere Comunale
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