Sindacati e opposizione in piazza, il sì al provvedimento è imminente
Arriva in Parlamento in Grecia la controversa proposta di legge per portare a 13 ore la giornata di lavoro nel settore privato, la prima legge in questo senso nella Ue contro la quale sindacati ed opposizione sono sul piede di guerra. Il Paese ieri è stato paralizzato da sciopero generale di 24 ore, il secondo dopo quello del primo ottobre, per chiedere al governo di ritirare la misura “degna del Medio Evo”.
Nonostante l’opposizione della piazza, si prevede che la proposta venga facilmente approvata, oggi stesso al massimo domani mattina se il dibattito parlamentare si prolungherà, con i voti di Nea Democratia del premier di centrodestra Kyriakos Mitsotakis che da quando è arrivato al potere nel 2019 ha varato misure per rendere il più flessibile di Europa il mercato del lavoro del Paese che nello scorso decennio è stato sottoposto alle severissime misure di austerity dettate dal Troika Ue.
Cosa prevede la legge
La misura, pur confermando che l’orario di lavoro rimane di otto ore, prevede che i lavoratori su base volontaria possono lavorare fino a 13 ore al giorno per un massimo di 37 giorni all’anno e con un massimo di 48 ore a settimana su una media di quattro mesi e un massimo di straordinari di 150. Di fronte alle proteste, la ministra del Lavoro e della Sicurezza sociale, Niki Kerameus, rivendica che “ci sono lavoratori che chiedono di lavorare più ore”.
“Ora offriamo l’opportunità di svolgere lavoro aggiuntivo per lo stesso datore di lavoro, senza doversi spostare, con uno stipendio più alto del 40%”, ha aggiunto, sottolineando che il turno più lungo sarà possibile in pratica tre giorni al mese.
“Il governo sta introducendo un vero e proprio Medio Evo del lavoro, giornate di tredici ore, dalla mattina alla sera, giorno e notte”, è l’attacco del leader di Syriza Sokratis Famellos che insieme ai sindacati afferma che il principio della volontarietà andrà incontro alle pressioni dei datori di lavoro. “Un orario flessibile” significa in pratica, affermano i sindacati, “l’abolizione della giornata lavorativa di otto ore, la distruzione di ogni concetto di famiglia e vita sociale e la legalizzazione dello sfruttamento estremo”.
Fonte Adnkronos
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