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L’euro digitale è sempre più vicino: dalla Bce ok a nuova fase, verso prima emissione nel 2029

Last updated: 02/11/2025 7:29
By Redazione 82 Views 5 Min Read
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Dopo la conclusione della fase di preparazione, la Banca Centrale Europea accelera con il progetto per rafforzare la sovranità monetaria europea. Ma prima dovrà esprimersi l’Europarlamento

Contents
Verso l’euro digitaleLe prossime tappeUn progetto per il futuro dei pagamentiSi precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.                                                 

Il progetto dell’euro digitale procede ed entra in una nuova fase, che punta a garantire “la prontezza tecnica per la prima emissione”. Lo ha annunciato la Banca Centrale Europea, precisando che il periodo di preparazione iniziata nel novembre 2023 si è concluso con successo. L’obiettivo è accelerare su un’iniziativa che punta a far guadagnare autonomia strategica all’Eurozona in un settore delicato come quelle dei pagamenti elettronici, attualmente appannaggio di privati di Paesi terzi.

Verso l’euro digitale

A ottobre 2025 i leader europei hanno sollecitato un’accelerazione del progetto, e la decisione del Consiglio direttivo della Bce si muove in linea con questa richiesta. L’euro digitale, sintetizza la Bce in una nota, punta a preservare “la libertà di scelta e di privacy degli europei” e a “proteggere la sovranità monetaria e la sicurezza economica dell’Europa”.

Il nuovo strumento sarà complementare al contante, mantenendone i vantaggi – semplicità, affidabilità e disponibilità – anche nei pagamenti digitali. Il cash non sparirà: la Commissione ha anzi proposto di rafforzare il diritto di pagare in contanti, posizione condivisa dalla Bce.

“L’euro, il nostro denaro condiviso, è un segno di fiducia dell’unità europea”, ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde. “Stiamo lavorando per rendere la sua forma più concreta – il denaro in euro – adatto al futuro, riprogettando e modernizzando le nostre banconote e preparandoci per l’emissione di denaro digitale”.

Le prossime tappe

Per procedere, occorre l’azione dell’Europarlamento. Se i legislatori europei adotteranno il regolamento sull’istituzione dell’euro digitale nel corso del 2026, l’Eurosistema potrà avviare un esercizio pilota nel 2027, con l’obiettivo di essere pronto per una prima emissione nel corso del 2029, come dichiarato anche un mese fa da Pietro Cipollone, membro del comitato esecutivo della Bce e a capo della Task Force ad alto livello su un euro digitale.

Nel frattempo, i lavori proseguiranno in tre ambiti principali:

  • preparazione tecnica, con lo sviluppo e la sperimentazione del sistema digitale;
  • coinvolgimento del mercato, attraverso collaborazioni con operatori, commercianti e consumatori;
  • supporto legislativo, fornendo contributi tecnici ai legislatori europei.

Un progetto per il futuro dei pagamenti

““Questo non è solo un progetto tecnico, ma uno sforzo collettivo per il sistema monetario europeo a prova di futuro”, ha spiegato Cipollone, aggiungendo che “garantirà ai cittadini i benefici del denaro anche nell’era digitale, aumenterà la resilienza dei pagamenti, ridurrà i costi per i commercianti e creerà nuove opportunità per l’innovazione”.

La Bce stima che i costi di sviluppo fino alla prima emissione ammontino a circa 1,3 miliardi di euro, mentre i costi operativi annuali dal 2029 saranno di circa 320 milioni di euro. L’Eurosistema si farà carico di tali spese, come già avviene per la produzione delle banconote, che – come l’euro digitale – rappresentano un bene pubblico. Il conto finale tuttavia dipenderà dalla sua progettazione finale, compresi i componenti e i relativi servizi che devono essere sviluppati.

Euro digitale, cos’è e perché sarà centrale nel futuro dell’Ue

Fonte Adnkronos Euro-Focus

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Si precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.                                                 

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