“La situazione dell’ospedale di San Cataldo è un emblema delle condizioni in cui versa il sistema sanitario siciliano: una sanità che si spegne da sola, dove i reparti aumentano solo sulla carta, mentre il personale diminuisce ogni mese”.
Lo dice Davide Faraone, vicepresidente di Italia Viva, dopo un blitz effettuato all’ospedale San Cataldo (Caltanissetta).
“Hanno inaugurato una sala operatoria, per chiuderla subito dopo, perché nella rete ospedaliera era già previsto che la chirurgia venisse trasferita altrove. Uno spreco inaccettabile di denaro pubblico, di cui nessuno risponde. Intanto la struttura, a poco a poco, chiude.
A gennaio l’unico pneumologo dell’ambulatorio di riabilitazione respiratoria andrà in pensione e non verrà sostituito da nessuno. Nel reparto di lungodegenza manca un medico da quattro anni ed entro il 2026, su nove medici in organico, sei andranno in pensione. Ne resteranno solo tre. A San Cataldo si ristrutturano muri ma non si assumono medici.
Un simile modello è un monumento all’inerzia. Non servono solo risorse aggiuntive, serve capacità di spenderle bene Presenterò un’interrogazione al Ministero della Salute per chiedere chiarimenti.”, conclude.
——————
Per rimanere aggiornato sulle ultime notizie locali segui gratis il canale WhatsApp di Caltanissetta401.it https://whatsapp.com/channel/0029VbAkvGI77qVRlECsmk0o
Si precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.
