Tutti noi abbiamo vissuto quegli anni terribili, durante i quali moltissimi di noi hanno perso persone care. Ci uniamo convintamente all’idea lanciata, sul proprio profilo Facebook, dal consigliere comunale Armando Turturici, con la viva speranza che venga portata avanti.
“Mi interrogo spesso sul nostro presente così agitato, così appesantito dalla rabbia e dall’indifferenza… E certe volte, forse quando mi casca l’occhio su qualche divieto di epoca Covid rimasto tenacemente attaccato a qualche parete, ripenso al 2020.
Sono passati cinque anni da quando il Covid-19 ha colpito l’umanità intera.
È stato un periodo profondamente triste, che ha segnato tutti, senza distinzioni.
Abbiamo perso persone care.
Siamo stati privati della libertà.
L’istruzione ha subito un duro colpo.
Abbiamo perso tempo prezioso di vita, relazioni, normalità.
Siamo usciti da quel periodo cambiati, nel corpo e nello spirito.
Durante quei mesi ci dicevamo spesso che ne saremmo usciti migliori: più saggi, più rispettosi della vita, più consapevoli della sua fragilità. Il Covid ci aveva messo davanti alla caducità dell’uomo, al fatto che esistono eventi più grandi di noi, che ci superano e ci ridimensionano.
Eppure, a distanza di anni, dobbiamo riconoscere che non è andata così.
Siamo tornati in un mondo segnato dalle guerre, dall’indifferenza, da una società sempre più distratta, alienata dai cellulari e dai social. Non siamo diventati automaticamente migliori. Anzi, in molti casi abbiamo dimenticato troppo in fretta.
Per questo credo che la memoria non debba essere solo un ricordo formale, ma un esercizio collettivo di coscienza.
Sarebbe bello se anche Caltanissetta si dotasse di un luogo della memoria:
Un monumento, una stele, un segno visibile nello spazio pubblico che non serva solo a commemorare le vittime del Covid, ma che parli a tutti noi, ogni giorno.
Un’opera che ricordi chi ha perso la vita e chi ha visto la propria esistenza stravolta.
Ma anche un simbolo che ci richiami alla fragilità dell’essere umano, al rispetto del prossimo, alla cura della nostra comunità e della nostra terra.
Un invito silenzioso a comportarci meglio, a non dare nulla per scontato.
Non per riaprire ferite, ma per non sprecare quella lezione.
Perché la memoria, se è viva, può ancora aiutarci a essere un po’ più umani”.
Come redazione mettiamo a disposizione la nostra testata e i nostri canali social per raccogliere idee ed adesioni.
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