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Caltanissetta 401 > News > Cronaca > Filippo Turetta confessa tutto: “Ho ucciso Giulia perché non voleva tornare con me”
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Filippo Turetta confessa tutto: “Ho ucciso Giulia perché non voleva tornare con me”

Last updated: 25/10/2024 17:54
By Redazione 164 Views 6 Min Read
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Per la prima volta in aula, risponde alle domande e ammette di aver mentito nel primo interrogatorio

Contents
La frase chocLe ammissioni di TurettaLa memoriaI coltelliLa dinamica del delitto Elena cecchettin non sarà presente in aula

Filippo Turetta presente in aula, al tribunale di Venezia, per la prima volta al processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, uccisa l’11 novembre 2023, risponde alle domande del pubblico ministero.

La frase choc

Dopo aver risposto a diverse domande, Filippo Turetta confessa in una frase quello che tutti hanno sempre pensato: “Ho ucciso Giulia, ha dichiarato, perché non voleva tornare con me. Volevo tornare insieme a lei, avevo rabbia perche’ lei non voleva”.

“Sentivo di aver perso per sempre la possibilita’ di tornare insieme, di non sentirla mai piu’. Ho percepito la
possibilita’ di perdere il rapporto”. E per la prima volta dall’inizio dell’interrogatorio Filippo Turetta piange
pronunciando queste parole.

“Volevo tornare assieme a lei, soffrivo molto e provavo risentimento verso di lei. Avevo rabbia perche’ soffrivo di questa cosa e questo mi ha sconvolto”.

Ma sono molte altre le ammissioni fatte dll’imputato

Le ammissioni di Turetta

“Ho pensato di rapirla, e anche di toglierle la vita, ero confuso, io volevo stare ancora assieme a lei” ha risposto Turetta alle prime domande del pm Andrea Petroni, in avvio della seconda udienza. Parlando a bassa voce, con gli occhi bassi, l’imputato ha proseguito: “ero arrabbiato, era un bruttissimo periodo, volevo tornare assieme a lei e per quello ho ipotizzato questo piano per quella sera”.
Il pm gli ha quindi chiesto quando avesse iniziato a scrivere appunti su quello che stava progettando: “ho iniziato a farlo il 7 novembre” ha risposto Turetta, “perchè ho cominciato a pensare, avevo tanti pensieri sbagliati”. L’omicidio della studentessa avvenne tre giorni dopo.

La memoria

Turetta ha quindi spiegato di aver scritto la memoria depositata oggi al processo e le lettere precedenti “in più volte nel tempo, ricostruendo quanto era accaduto, per mettere ordine. Ho cominciato a febbraio-marzo, e ho proseguito tutta l’estate, fino a questi giorni. Prima ho scritto di getto, poi ho riletto e messo in ordine quelle parti che di getto non avrei potuto scrivere”. Filippo Turetta ha poi ammesso di aver detto “una serie di bugie” nel primo interrogatorio. 

I coltelli

“I coltelli li ho messi in auto in  quella settimana, deve essere stato uno di quei giorni: mercoledì, giovedì o venerdì”comunque prima dell’11 novembre scorso, giorno del delitto. Sostiene Turetta nell’interrogatorio. “I coltelli non li ho messi per suicidarmi, come ho detto nel primo interrogatorio, ma sempre al  fine di eventualmente aggredirla” aggiunge l’imputato. “Eventualmente aggredirla” lo scrive nella memoria che il pm legge in aula, ma Turetta non pronuncia le due  parole “perché è difficile dirle” aggiunge. “Forse ne ho presi due per avere più sicurezza” svela. “Quel giorno ho comprato dell’altro scotch, non lo so perché me ne serviva un terzo”, dopo averlo già  comprato online, “forse perché mi sentivo più sicuro nel farlo, forse perché non sapevo se gli altri due andavano bene”. Turetta ammette di aver stilato una lunga lista di oggetti da comprare, acquisti fatti dal 7 all’11 novembre del 2023, “per un eventuale rapimento”, elementi, invece, su cui la procura insiste per dimostrare la premeditazione dell’omicidio di Giulia Cecchettin.

La dinamica del delitto

Le domande del pm entrano nel cuore della dinamica del delitto e Filippo Turetta parla dei momenti dell’aggressione a Giulia Cecchettin nella sua auto avvenuta in due momenti, prima nel parcheggio di Vigonovo, poi nella zona industriale di Fosso’, a pochi chilometri di distanza. “Deve esserci stato un momento in cui nel tragitto lei si muoveva e magari volevo farla stare ferma. Mi sono girato e l’ho colpita, una volta alla coscia, anche se non guardavo bene dove colpivo, un po’ a caso” è la sua ricostruzione. 

 

Elena cecchettin non sarà presente in aula

A differenza del padre, Gino Cecchettin, presente al processo,  Elena Cecchettin, sorella Giulia, tramite social ha fatto sapere che non sarà presente in aula: “Oggi e lunedì 28 ottobre non sarò presente in aula. Non per disinteresse, ma per prendermi cura di me stessa. Sono più di 11 mesi che continuo ad avere incubi, 11 mesi che il mio sonno è inesistente o irrequieto. La mia salute mentale e soprattutto quella fisica ne hanno risentito. Ho perso il conto delle visite mediche che ho dovuto fare nell’ultimo anno. Seguirò a distanza anche tramite i miei legali, tuttavia non parteciperò. Sarebbe per me una fonte di stress enorme e dovrei rivivere nuovamente tutto quello che ho provato a novembre dell’anno scorso. Semplicemente non ne sono in grado”. “Sono umana, e come tutti non sono invincibile”conclude.

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