Mai come in questa tornata elettorale la Calabria rischia di diventare la regione nella quale si voterà di meno. Abbiamo già spiegato le profonde motivazioni che stanno alla base di una sfiducia sempre più crescente nella politica corrotta fino al midollo e in questa sede passiamo al raffronto con i precedenti partendo dal 2000, anno in cui per la prima volta il presidente della Regione è stato eletto direttamente dai cittadini.
Nel 2000 vinse il forzista Chiaravalloti superando Fava e si registrò la più alta affluenza in assoluto con il 64,64%. Era la prima volta dell’elezione diretta, c’era tanta curiosità e molti pensavano che lo spessore dei candidati fosse di un certo livello, dal momento che Chiaravalloti era addirittura un magistrato e Fava un valente giornalista. Beh, Fava si rivelò una scelta sbagliatissima mentre il molto presunto “spessore” di Chiaravalloti uscì fuori tra il 2007 e il 2008 quando l’inchiesta “Why Not” ci restituì l’immagine di un magistrato corrotto, colluso, intrallazzato con la massoneria deviata e “vendicativo” nei confronti del magistrato – De Magistris – che lo aveva inesorabilmente smascherato.

Nel 2005 l’affluenza alle urne si mantenne ancora abbastanza elevata, praticamente uguale a quella di 5 anni prima, con una differenza minima. Questa volta ad imporsi fu il centrosinistra con Agazio Loiero, che battè nettamente Sergio Abramo. E fu la consiliatura che passò alla storia per i casini dell’inchiesta “Why Not” che scoperchiò il vaso di Pandora delle ruberie bipartisan dei nostri pessimi politici.

Da quegli anni, con la consapevolezza che l’inchiesta “Why Not” era stata fermata solo grazie al provvidenziale intervento del procuratore di Catanzaro intrallazzato addirittura con i suoi familiari con l’indagato principale dell’indagine e grazie all’intervento diretto dell’allora ministro “barzelletta” della Giustizia Clemente Mastella, le percentuali di astensione si sono sensibilmente rafforzate. Pensate che nel 2010, anno in cui Peppe Scopelliti sconfigge un Loiero azzoppato e impresentabile, la percentuale dei votanti scende di ben 5 punti, passando al 59,27%, restando comunque ancora decente e dignitosa. Ma quella consiliatura non arriverà neanche alla fine perché stavolta nessun magistrato corrotto e nessun ministro colluso potrà fermare la tempesta giudiziaria che si abbatte su Scopelliti, arrestato e messo fuori gioco con un anno di anticipo.

Le vergogne calabresi, che ovviamente hanno un grande risalto mediatico, fanno crollare la percentuale dei votanti nel 2014 quando Mario Oliverio vince per la coalizione di centrosinistra contro Wanda Ferro. Pensate che dal 59,27% l’affluenza crolla in maniera verticale al 44%: si parla di un clamoroso -15%…

Nelle ultime due consultazioni elettorali, quella del 2020 e quella del 2021, l’affluenza alle urne è stata pressoché sovrapponibile. Nel 2020, quando Jole Santelli sconfisse Pippo Callipo e nel 2021, quando si tornò alle urne per la morte della Santelli e Occhiuto si impose su Amalia Bruni, i votanti sono stati ancora circa il 44% com’era accaduto già nel 2014. Incredibile ma vero: per la terza tornata elettorale consecutiva il dato dei votanti recita il numero 44! Una precisione chirurgica che prima o poi andrà spiegata-


Ed eccoci a oggi.

Fonte lacchitè
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