I vestiti nuovi dell’imperatore è una fiaba danese scritta da Hans Cristian Andersen
Storia spagnola riportata da Don Juan Manuel (1282-1348), la XXXII dell’opera El Code Lucanor.
La fiaba parla di un imperatore vanitoso, completamente dedito alla cura del suo aspetto esteriore, in particolare del mostrare ad ogni occasione il suo potere.
Un giorno due imbroglioni giunti in città spargono la voce di avere a disposizione un nuovo e formidabile tessuto, sottile, leggero e meraviglioso, con la peculiarità di essere invisibile.
I cortigiani inviati dal re non riescono a vederlo; ma per non essere giudicati male, riferiscono all’imperatore lodando la magnificenza del tessuto.
L’imperatore, convinto, si fa preparare dagli imbroglioni un abito e quando gli viene consegnato, però, l’imperatore si rende conto di non essere neppure lui in grado di vedere alcunché e come, i suoi cortigiani, anch’egli decide di fingere e di mostrarsi estasiato per il lavoro dei tessitori.
Il re sfila senza vestiti per le vie della città di fronte a una folla di cittadini i quali applaudono e lodano a gran voce l’eleganza del sovrano, pur non vedendo alcunché nemmeno essi e sentendosi segretamente colpevoli di inconfessate indegnità.
Questa specie di incantesimo finisce al che un bambino, sgranando gli occhi, grida con innocenza “Ma il Re non ha niente addosso!” (“Il Re è nudo!”).
Ciononostante, il sovrano continua imperterrito a sfilare come se nulla fosse successo.
La storia è anche usata per riferirsi al concetto della “verità vista attraverso gli occhi di un bambino”, ovvero al fatto che spesso la verità viene proclamata da una persona troppo ingenua per comprendere le pressioni esercitate all’interno di un gruppo affinché essa venga taciuta.
Solitamente, lo scopo è quello di denunciare una situazione in cui una maggioranza di osservatori sceglie volontariamente di non far parola di un fatto è ovvio a tutti, fingendo di non vedere, oppure elogiando una virtù inesistente.
Uno dei contesti in cui la frase ricorre in modo più frequente è quello politico, in cui la corrispondenza con il contenuto della storia di Andersen è spesso rinforzata dal fatto che una certa verità venga taciuta per compiacere il potere, in questo caso quello politico.
Probabilmente Caltanissetta è una città di “anziani”, ci sono pochi “bambini” che possano esclamare “Ma il Re non ha niente addosso!” (“Il Re è nudo!”), ma continuando con questo andazzo non serve che nessuno lo gridi…anche i cortigiani si accorgeranno che il “Re è nudo” e saranno costretti a dirlo anche al Re.
Ma a Caltanissetta, il Re non è il solo ad essere nudo, gli fanno buona compagnia i suoi cortigiani, che hanno anch’essi creduto ed indossato il nuovo e formidabile tessuto, sottile, leggero e meraviglioso, con la peculiarità di renderlo invisibile.
Ma anche se è vero che in città ci sono pochi “bambini”, quei pochi “adulti” hanno ancora il coraggio di dir loro che sono nudi ma che fanno finta di non vedere.
Prova lampante è il consiglio comunale oramai allo sbando.
Quel patto politico, quel vero e proprio idillio che sosteneva il sindaco Walter Tesauro, già spezzatosi in campagna elettorale, sembra oggi sgretolarsi, tra le fila della maggioranza le crepe si allargano sempre più, lasciando intravedere la luce che proviene dall’esterno.
A questo punto c’è da temere di di andare sotto ad ogni votazione, sempre che la maggioranza non perda pezzi.
Lo vedremo a breve, quando arriverà in aula il bilancio, passaggio importante per il prosieguo.
I consiglieri di opposizione, con il loro comunicato di ieri, firmato da Carlo Vagginelli, Annalisa Petitto, Roberto Gambino, Vincenzo Cancelleri, Armando Turturici, Calogero Palermo, Luigi Bellavia e Felice Dierna, hanno ben chiarito la situazione, “La maggioranza appare priva di una regia e di una linea comune financo nell’espressione del voto. La forza dei numeri brandita ripetutamente dall’on. Mancuso allo scopo di silenziare l’opposizione appare, quindi, sempre di più un’arma spuntata”.
In un altro passaggio aggiungono “Il Consiglio comunale di ieri, peraltro, ha certificato lo stato di confusione in cui versa la maggioranza: il gruppo di Forza Italia si è diviso tra voto contrario, astensione ed abbandono dell’aula; anche il gruppo di Fratelli d’Italia è uscito dall’aula prima della fine della seduta, il gruppo di Noi Moderati era presente al momento del voto con un solo consigliere, che ha optato per l’astensione, come anche il gruppo di Azzurri per Caltanissetta” .
Intanto oggi si torna in aula con la proposta di una commissione antimafia, vedremo che succederà.
Ad Maiora