Si sa c’è chi cammina come un gambero e chi invece come una gazzella
Apprendiamo che, nell’aula magna del Polo Universitario di Trapani, alla presenza del M.Rettore dell’Ateneo di Palermo Midiri, ieri si è tenuta la presentazione di due nuovi corsi dell’Università di Palermo : corso di studio in Ostetricia e corso in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive adattate e delle attività sportive.
Un ampliamento dell’offerta formativa dell’Università di Palermo, che punta alla promozione e
allo sviluppo economico e sociale della provincia e ad arginare la fuga di cervelli.
Questi nuovi due corsi e altri che vengono aperti sui poli decentrati, si raggiungeranno i
31 programmi nei poli territoriali, di cui 16 solo a Trapani.
Il corso di Ostetricia riparte dopo una interruzione, mentre Scienze motorie e attività sportive
è il primo corso magistrale a Trapani e tra un anno contano di avviare un percorso
integralmente in lingua inglese.
Erice è candidata a Città europea dello sport 2027 e questo nuovo progetto si aggiunge al dossier. Inoltre, si legge sulla stampa, in estate inizieremo i lavori per il campus universitario, con 56 alloggi, biblioteca, mensa e altri servizi per qualificare il polo territoriale, come assicura il sindaco di Erice, Daniela Toscano.
Il rettore Massimo Midiri ha ricordato come Trapani debba ambire a diventare un polo di eccellenza, un modello in cui le attività ospedaliere integrano strettamente le figure di infermieri, operatori socio-sanitari e ausiliari socio-assistenziali più che figure mediche.
Il direttore generale dell’ASP, Ferdinando Croge aggiunge che dopo anni, il corso di laurea in Scienze Ostetriche torna a Trapani, grazie anche al decisivo investimento dell’Asp locale in un modello mono-professionale.
La crescita esponenziale delle immatricolazioni, intanto, ha trasformato il Polo trapanese in un
elemento sempre più centrale dell’Università di Palermo.
Il presidente del Polo, Giorgio Scicolone racconta di come abbiano investito molte energie, in
sinergia con il Consorzio, i Comuni, le associazioni di categoria e gli stakeholder, ma non che non potevamo prevedere con certezza la risposta di famiglie e studenti, fortunatamente, i risultati sono andati oltre le nostre aspettative, conclude nel suo intervento.
A testimonianza di quanto detto è che alla prossima Open Week, in programma dal 24 al 28 febbraio, vedrà la partecipazione di circa 2000 studenti.
Capiamo tutti bene cosa vuol dire tutto ciò, come ricaduta economica per il territorio trapanese.
Da noi invece attendiamo da ormai quasi un anno, che dalla Regione arrivi la nomina del nuovo presidente del Consorzio Universitario, posto resosi vacante dalle dimissioni dell’attuale sindaco, candidatosi alle scorse amministrative.
Sono mesi che tutti si chiedono cosa blocchi la nomina, lo chiedono a gran voce anche i consiglieri di opposizione, ma al momento, nonostante l’attuale giunta sia molto vicina al presidente Schifani, vicinanza che in campagna elettorale veniva definita un’ulteriore vantaggio al fine della risoluzione delle tante problematiche che insistono in città, nulla si muove e, cosa peggiore, nulla si sa.
Capiamo bene che un nuovo presidente potrebbe sbloccare il consorzio, che al momento viaggia a scartamento ridotto, lo dimostra che studenti e professori hanno più volte lamentato disagi e disservizi, dalle aule alla mensa.
Una città come la nostra, che vede i nostri giovani emigrare per andare a studiare fuori, ciò è inconcepibile.
E’ inutile ricordare che l’Università, insieme alla Sanità, sono forse, anzi senza forse, gli unici volani che possono dare ossigeno all’asfittica economia nissena, con tutto l’indotto che creerebbero.
Attendendo che qualcosa si muova, non ci resta che guardare l’attivismo che c’è in altre province con le conseguenti possibilità di crescita, mentre da noi pare esserci una tendenza a farsi del male o favorire altri.
I responsabili di questo andazzo sono sotto gli occhi di tutti, anche se molti fanno finta di non vedere e anche su questo nessuna parola proferiscono. Ad Maiora
