Per ripristino in genere si intende quel processo utile per riportare i sistemi allo stato antecedente a un malfunzionamento o un errore
Quando un cellulare, un pc o un qualsiasi altro strumento tecnologico, non funziona per come dovrebbe, basta premere il tasto “reset” e , ripartendo dai dati di fabbrica, si sistema tutto.
Questo purtroppo non si può fare in una città, ma se fosse possibile farlo, basterebbe scegliere la data dalla quale ripartire e, evitando gli errori commessi, compreso qualche “virus”, solo così si potrebbe avere oggi una situazione diversa.
Non passa giorno infatti che non si apprenda di un qualcosa che non va, come anche restano aperte tante problematiche irrisolte.
L’ultima “bella” notizia che abbiamo appreso è l’aver perso il ricorso al Tar, per “riappropriarci” dell’ex Ospedale Vittorio Emanuele, per insediarvi la facoltà di Medicina, per non parlare che sono mesi che la città vive una gravissima crisi idrica.
Sono anche anni che si parla dell’Antenna Rai, oggi caduta nell’oblio e nell’abbandono, argomento sul quale a breve torneremo a parlare su questo giornale.
Sono anche anni che si parla della rinascita della città che, come giustamente molti sostengono dovrebbe puntare sulla formazione universitaria e sulla sanità, Policlinico o che dir si voglia, non avendo insediamenti industriali o turistici di un certo livello, quel poco che c’è non può sicuramente garantire un grande sviluppo economico e non essendo neanche una città marittima.
Sono anche anni che si aspetta la riapertura della piscina più di cinque anni, e, mentre prima si attaccava giornalmente chi amministrava, oggi tocca sentirsi dire che bisogna avere pazienza, ma, leggendo bene, si apprende che molti lavori sono ancora lontani dall’essere completati.
Sono anche anni che la città è tagliata fuori, l’apertura della galleria sulla SS640, ha completamente isolato la città; ormai nessuno di coloro che vanno e vengono dall’autostrada PA-CT, entra più in città, con una danno economico per molti commercianti.
Sono anche anni che le strade cittadine sono “gruviere”, che fanno aumentare la clientela a meccanici e gommisti.
Sono anche anni che si aspetta il completamento delle uniche due ville cittadine.
Sono anni che leggiamo di disservizi, ritardi e disagi al Sant’Elia.
Sono anche anni, che in città mancano pure i gabinetti pubblici, poi però ci si lamenta se qualcuno la fa in qualche angolo, considerando anche che molti bar hanno i bagni chiusi causa carenza di acqua.
…e tanto altro.
Però si gioisce, con tanto di comunicati e post, nel sapere che che sono stati stanziati 4,2 milioni per il rifacimento della rete idrica cittadina, nessuno specifica però che non è per il rifacimento dell’intera rete idrica, ma soltanto di alcuni tratti, circa dieci chilometri di condotta da sostituire, circa 7,50 km sono condutture di interconnessione tra i serbatoi e i distretti e la rimanente parte è rappresentata da condotte di distribuzione secondarie e terziarie. Ovvio meglio che niente, ma le cose vanno raccontate bene.

Come si gioisce anche per il fatto che i lavori del by pass sono tati completati come da programma, ciò effettivamente consentirà di superare qualche città del terzo mondo per giorni di distribuzione idrica, sempre che tutto funzioni per come annunciato ed aspettando ancora che vengano attivate le pompe di sollevamento, che consentirebbero di per far arrivare l’acqua a migliaia di residenti che non la ricevono da ormai 180 giorni…altro che terzo mondo.
Tutte queste tematiche non risolte da anni, ci relegano in fondo alle classifiche nazionali, e c’è chi puntualmente si arrabbia pure.
La colpa è comunque di chi fa queste classifiche, perchè se facessero quella per i disagi, lì saremmo sicuramente i primi.
Nessuno cortesemente dica che chi scrive queste cose è un disfattista, terrorista o che denigra la città per il piacere di farlo, forse che quanto detto non corrisponde alla realtà ? Si attendono smentite
Cortesemente si eviti di nascondere la polvere sotto il tappeto, rappresentando una realtà che non c’è e che molti invece fanno finta di vedere.
Vero è che abbiamo aria buona, cibi eccellenti, dolci che il mondo ci invidia, un costo della vita più basso di altre città, ma ciò non giustifica e compensa il dover vivere senza “desiderare” delle condizioni di vita normali, adeguate all’essere nel 2024 e non negli anno 50′.
La nostra politica tutta e a tutti i livelli, locale, regionale e nazionale, dovrebbe compattarsi e, mettendo da parte ostilità, rivalità e protagonismi, sedersi attorno ad un tavolo e cercare delle soluzioni immediate, non tampone, per risolvere le tante problematiche che continuano a rimanere tali, nonostante siano cambiate amministrazioni locali, governi regionali e nazionali.
Invece assistiamo quasi giornalmente ad attacchi, risposte e controrisposte che confondono e dividono i cittadini, creando profonde spaccature, in alcuni casi, insanabili.
Ma il reset è pura utopia.
Arrivano suggerimenti e proposte, anche dalla società civile, ma la politica non vede e non sente, o meglio fa finta, perchè certe situazioni o certi ambienti non vanno toccati, anzi vanno protetti.
Nessun politico, e sicuramente quello più stolto così si comporta, mai accetterebbe idee e soluzioni provenienti dalla parte politica opposta o da semplici cittadini, verrebbe considerato un dimostrare le loro incapacità e limiti, che delle volte sono evidenti, quando invece sarebbe una dimostrazione di volere affrontare e risolvere certe problematiche, sempre che le idee siano valide, dimostrando anche di avere un minimo di umiltà, cosa sconosciuta a tanti, dove invece prevale la supponenza.
Invece si va dritti per la propria strada e, anche se delle volte si fa finta di ascoltare, poi si boicotta o si fa di tutto per far cadere nel dimenticatoio idee e suggerimenti.
Ma a questo punto dovrebbero essere i cittadini a chiedere a coloro che hanno eletto, di smetterla con gli annunci, con i proclami, con le promesse, che puntualmente non trovano poi quasi mai riscontro nei fatti e non dell’accontentarsi del semplice fumo negli occhi.
Ma anche questa è utopia, mai nessun cittadino infatti oserebbe mai chiedere al proprio politico di riferimento cose del genere.
Dimostrazione è il fatto che ormai si è accettato di tutto e di più, dalla perdita, anni fa dell’università, dell’ormai quasi certa perdita del Policlinico, o che dir si voglia, ed altro ancora e per ultimo l’accettazione di un’erogazione idrica da terzo mondo, ogni 6 giorni, se va bene e non per tutti, e con l’alternativa silos, quando sono pieni, e pozzi, sperando che, anche in questo caso, i tanti annunci e rassicurazioni trovino poi un riscontro reale.
La città non è un apparecchiatura elettronica, peccato, ma una bella “resettata” sarebbe veramente urgente, utile e indispensabile.
Ma almeno si cancelli qualche file inutile e dannoso, almeno quello si potrebbe fare. Ad Maiora