Ieri sera nella puntata di Dritto e Rovescio, condotta da Paolo Del Debbio il ministro Matteo Salvini ha dedicato quasi l’intera intervista a Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU per i Territori palestinesi.
Ad un certo punto dice: “Spero che Francesca Albanese abbia il buonsenso e il buongusto, se non crede in questa pace, di dimettersi, di lasciare il lavoro, di lasciare lo stipendio e di dedicarsi ad altro”.
Ovviamente ognuno ha la sua idea, ma se queste parole le avesse pronunciate il nostro vicino di casa magari pensionato e con poca cultura, poteva anche starci, ma se a dirle è un ministro della Repubblica le cose cambiano.
E’ strano che Salvini non conosca il funzionamento delle Nazioni Unite, non sapendo ad esempio che per il ruolo che riveste Francesca Albanese non è prevista alcuna retribuzione, insomma a differenza del ministro, lavora gratis, con l’aggravante che è stata persino sottoposta a gravi sanzioni senza che il Governo italiano abbia mai speso una sola parola in sua difesa.
Salvini al contrario costa agli italiani 14.000 euro al mese da trent’anni.
Ma poi perché la Albanese dovrebbe dimettersi?
Perché dice che questo è un accordo di pace fragilissimo, con basi precarie, che non tiene in considerazione i palestinesi? Ma non è certo la sola a dirlo.
Francesca Albanese, questo almeno il ministro dovrebbe saperlo, non ha un incarico politico, ma tecnico e di conseguenza non deve assecondare una linea di governo, ma semplicemente verificare il rispetto del diritto internazionale.
Ma Salvini non è contento di quanto detto e ha proseguito dicendo:
“Signora, si prenda una settimana, vada in vacanza, vada a fare volontariato in un ospedale, vada su una nave della Flotilla… ma non rompa le palle sulla pace, ci lasci lavorare per la pace”.
Ma la cosa grottesca è il ribaltamento. Per anni lui ed altri hanno ripetuto “aiutiamoli a casa loro”, adesso che vogliono farlo, non va più bene. Se invece stanno a casa e si occupano delle violazioni del diritto internazionale da parte d’Israele, vengono insultati e invitati ad andare sulla Flotilla.
E poi l’affondo con perla finale:
“Francesca Albanese è pericolosa per sé e per gli altri. Mi vergogno che all’ONU lei rappresenti l’Italia”.
Anche su questo il ministro Salvini “scivola”, perché dovrebbe saper che Francesca Albanese non rappresenta l’Italia, ha semplicemente un incarico tecnico, ma l’assurdità di questa ultima affermazione è che un ministro della Repubblica non lo sappia.
Quanto al “vergognarsi” il ministro Salvini ne ha sparate tante che ci auguriamo che la trasmissione non sia stata vista da tanti, perché un ministro della Repubblica non può dirne tante e tutte in una volta, almeno le centellinasse, tanto ormai ci siamo abituati.
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