Il decreto sicurezza diventa legge. Una delle norme più contestate degli ultimi anni, che reprime il dissenso e criminalizza ogni forma di opposizione, a partire dalle mobilitazioni sindacali.
Ciò che vogliono propinarci come “sicuro” : ha solo il sapore di repressione e volontà di zittire la libertà di espressione e di manifestazione del dissenso.
Ci si concentra su aspetti legati all’ordine pubblico che relegano in secondo piano i reali problemi del Paese come la lotta alla povertà e alla precarietà, fattori che sono invece determinanti per la sicurezza e la coesione sociale.
Bisognerebbe piuttosto investire nel sociale, rafforzare i servizi di welfare, l’assistenza alle persone fragili e favorire percorsi di inclusione e allo stesso tempo contrastare le disuguaglianze implementando politiche attive per condizioni di lavoro stabilii e sicure
Solo così la “sicurezza” smetterà di essere un concetto legato solo alla repressione e diventerà un diritto universale, frutto di una società più equa e solidale.
Da parte nostra continueremo a contrastare con tutti gli strumenti democratici a disposizione: ricorsi giuridici, campagne di sensibilizzazione, iniziative nei territori e nuove mobilitazioni.
Ma gia dal prossimo 8 e 9 giugno siamo chiamati ad un appuntamento importante e decisivo ed è per questo che invitiamo tutte e tutti a partecipare al voto e a votare Sì ai referendum promossi dalla Cgil.
Per dire SI alla democrazia, alla dignità e alla giustizia sociale e contrastare politiche che criminalizzano il dissenso e privano dei diritti i lavoratori
La Segretaria Generale CGIL – Rosanna Moncada
