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Caltanissetta 401 > News > Cronaca > Corruzione e sanità in Sicilia: tensioni all’Ars. Le opposizioni abbandonano l’Aula: “Schifani si dimetta”
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Corruzione e sanità in Sicilia: tensioni all’Ars. Le opposizioni abbandonano l’Aula: “Schifani si dimetta”

Last updated: 04/11/2025 19:57
By Redazione 182 Views 6 Min Read
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Clima teso oggi pomeriggio all’Assemblea regionale siciliana dove la seduta è stata segnata dall’uscita dall’Aula dai deputati del Partito democratico, del M5s e di Controcorrente, in segno di dissenso contro il governo regionale. A paralizzare i lavori, mentre erano in corso interrogazioni e interpellanze della rubrica Salute, alla presenza dell’assessore regionale Daniela Faraoni, le proteste da parte delle forze di opposizione per l’assenza del presidente Renato Schifani.

A scatenare l’ira del Pd, M5s e Controcorrente, l’indagine della procura di Palermo – che investe il settore della Sanità nell’Isola – sull’ex governatore della Sicilia Totò Cuffaro e sul deputato di Noi Moderati Saverio Romano e altre 16 persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione.

Già in apertura dei lavori, il deputato Ismaele La Vardera aveva chiesto all’assessore Faraoni, come rappresentante dell’esecutivo regionale, di rispondere non sui temi all’ordine del giorno bensì su fatti di cronaca, ma poi i lavori sono proseguiti regolarmente. Dopo poco più di un’ora, tuttavia, le opposizioni sono nuovamente insorte chiedendo la sospensione della seduta.

«Come opposizione siamo costretti a fermarci – ha detto il capogruppo dem Michele Catanzaro rivolgendosi al vicepresidente Nuccio Di Paola – non possiamo più accettare questo silenzio da parte del governo Schifani su un tema così importante, la Sanità in Sicilia. Come se oggi non fosse accaduto nulla, e riteniamo assurdo che si prosegua a parlare di interrogazioni che risalgono al 2023 e al 2024. Stanchi di un atteggiamento di assoluto menefreghismo verso il Parlamento, come opposizione abbandoniamo l’aula». Preso atto della decisione dei deputati del Pd, M5s e Controcorrente, Di Paola ha terminato la seduta precisando che «in assenza dei firmatari, le interrogazioni verranno trasformate in scritte, così che ogni deputato potrà avere una risposta».

«Schifani non può venire all’Ars solo per mettere insieme i cocci della sua maggioranza a pezzi. Venga in Aula a rispondere ai deputati sulla sanità che precipita, a maggior ragione alla luce degli arresti chiesti oggi dalla magistratura, che non fanno certo bene non solo alla sanità, ma alla Sicilia intera», ha affermato il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca, dopo aver abbandonato l’Aula assieme ai suoi colleghi per protesta. «A stento, oggi – ha detto De Luca – siamo riusciti a prendere la parola io e il collega Sunseri. Gli altri non hanno nemmeno potuto farlo. E cose da dire ne avremmo, soprattutto da chiedere a Schifani, che si sottrae alla nostra richiesta di una seduta d’Aula dedicata ai disastri della sanità, che chiediamo da più di un anno e che il Presidente si era pure impegnato ad affrontare, salvo poi non mantenere la promessa. Schifani venga in Aula e renda conto delle sue scelte, che stanno costringendo i siciliani a scappare anche per potersi curare».

«La Sicilia è di nuovo travolta da uno scandalo politico-giudiziario che coinvolge il cuore della sanità pubblica e della sua gestione. La procura di Palermo ha chiesto l’arresto di Totò Cuffaro, già condannato per favoreggiamento alla mafia, di Saverio Romano, ex ministro e oggi deputato e di altri 16 indagati tra politici, manager e amministratori. L’inchiesta parla chiaro: corruzione, turbativa d’asta, nomine pilotate in cambio di assunzioni e favori. È l’ennesimo capitolo di una storia vergognosa». Lo dicono i co-portavoce regionali di Europa Verde, Alessandra Minniti e Fabio Giambrone, i quali chiedono le dimissioni del governatore Renato Schifani e della giunta. «La presenza costante di figure indagate o condannate attorno al governo Schifani – aggiungono – non è più una coincidenza: è una struttura sistemica. Quello che emerge oggi completa un quadro fatto di corruzione diffusa, clientelismo, assenza di etica pubblica e totale disprezzo per la legalità. Il centrodestra siciliano ha perso ogni residuo di credibilità morale e politica». Europa Verde Sicilia annuncia «una mobilitazione capillare nelle istituzioni e sui territori».

Fonte gazzettadelsud.it

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