Enna e provincia stanno vivendo la medesima crisi idrica del nisseno.
Vediamo come si sta muovendo la politica e gli enti preposti.
I deputati ennesi Fabio Venezia e Luisa Lantieri seppur in schieramenti diversi stanno facendo fronte comune.
Hanno presentato alla Regione due emendamenti per un importo totale di 16 milioni.
Con il primo chiedono che venga erogato un contributo per l’abbattimento del 30% delle bollette idriche nel 2024 e con il di 8 milioni, per interventi sulla rete idrica e volti a ridurre le perdite.
Anche a Enna i disagi sono enormi, con turni di erogazione lunghi, 6 giorni e con la paura che l’Ancipa rimanga a secco.
Di crisi idrica e caro acqua ne ha intanto parlato l’Ati con l’Adiconsum che aveva già sollevato alcuni mesi fa il problema della siccità e parlando della crisi idrica ribadisce chee purtroppo la politica non si e fatta trovare pronta a gestire ciò che si sta vivendo.
Dall’Ati e stato poi comunicato che una volta che le risorse idriche dei pozzi saranno operative, si potrà valutare la possibilità di ridurre l’intervallo tra i turni di erogazione.
L’Ati si è impegnata, inoltre, a verificare la possibilità di ridurre alcune voci relative alla bollettazione del 2023.
“Abbiamo contestato il fatto che queste bollette siano state inviate con oltre un anno di ritardo e in un momento poco opportuno”
Sulla bollettazione 2024 “limitatamente al periodo dell’emergenza idrica, abbiamo proposto che chi dimostrerà, siano essi attività commerciali o utenze private, di aver acquistato acqua, riceva un ristoro una tantum relativo alla fatturazione per l’anno 2024”, proposta che sarà successivamente valutata e approvata.
Nell’incontro con l’Ati hanno partecipato anche le altre associazioni di cittadini e dei consumatori della provincia di Enna e che in questa fase di emergenza idrica tutti hanno più volte sottolineato le criticità vissute nell’Ennese richiedendo maggiori attenzioni nel garantire l’acqua.