Abbiamo con piacere accettato un caffè da un conoscitore della politica locale e regionale, adesso attento osservatore, come ama definirsi.
Lo chiameremo con il più classico dei nomi nisseni, Michele, e approfittando del caffè abbiamo fatto delle domande sui recenti fatti di cronaca e su Caltanissetta in generale.
Michele, partiamo subito dal dare un voto a questa amministrazione, che voto gli daresti dopo un anno e mezzo?
A scuola ai mie tempi c’erano i trimestri e a fine di ognugno c’era il ricevimento dei genitori. Ai più bravi si dicevano cose belle, ai meno bravi cose brutte, ad altri, perchè in fondo non erano propio asini si diceva la classica frase “si impegna, ma potrebbe fare meglio”, ecco quest’ultima andrebbe bene per l’amministrazione attuale.
Bei tempi. Ma andiamo al sodo. Cosa ne pensi dell’inchiesta palermitana e in particolar modo della vicenda che sta coinvolgendo la Nuova Dc di Totò Cuffaro?
Parto col precisarti che per mia natura sono un garantista, ma questa volta stento ad esserlo, mi hanno colpito certe frasi che delineano non solo la responsabilità di un singolo, ma di un sistema ben collaudato e operante da tempo e quel che più mi stupisce che nessuno se ne fosse accorto prima, o meglio, molti sapevano ma forse non immaginavano tanto.
Non immaginavano o faceva comodo anche a tanti?
Chi ha fatto politica sa benissimo come vanno certe cose, non lo si scopre adesso che alcune carriere si fanno solo se vivi in certi ambienti, specialmente se la tua carriera dipende da una nomina. Con la mia esperienza posso serenamente dire che ho visto affidare incarichi a persone che non meritavano, ma sol perché avevano chi li sosteneva sono arrivati dove altri avrebbero meritato e fatto sicuramente meglio.
Qualche esempio?
Mi chiedi troppo, ma ad esempio il mondo della sanità è un settore dove questo modo di agire funziona molto.
Ma veniamo a casa nostra, come avrai sicuramente notato di quanto succede a Palermo da noi non se ne parla, come se la questione non ci riguardasse, che ne pensi?
Quello che sta venendo a Palermo riguarda tutti noi, anche se per il momento non ci sono fatti che ci toccano come città, ma è emerso uno spaccato devastante e, come dicevo, non sorprende più di tanto. E dire che avevo apprezzato Cuffaro quando si costituì e quando, una volta scontata la pena, disse che non si sarebbe mai più occupato di politica. Dentro di me pensavo che si fosse realmente reso conto degli errori commessi e che il darsi al volontariato era un modo per espiare moralmente le sue colpe. Quando però lo vidi tornare a far politica, capii, ancora una volta che la politica è una malattia incurabile, ma confidavo che, dopo l’esperienza volesse tornare dando un contributo per evitare che errori del passato si ripetessero, come ho anche apprezzato tanto il suo interesse rivolto al mondo carcerario. Me ero convito quando all’inizio si circondò di giovani, ma peccato durò poco.
Ma allora cosa è successo?
E’ successo che una volta rientrato, probabilmente per la voglia di arrivare subito a certi livelli, ha messo da parte i buoni propositi e, circondandosi di alcuni vecchi amici, ha ripreso un vecchio modo di fare politica.
Cosa intendi per vecchio modo di fare politica.
Per ben comprendere parto dal dire che a volte siamo noi cittadini che spingiamo oltre misura affinchè anche il politico faccia degli errori. Mi riferisco al cercare sempre il favore, la raccomandazione, l’avere un qualcosa che non ci spetta. C’era gente, mi costa personalmente che chiamava e forse lo fa ancora, politici anche per farsi rilasciare la carta d’identità e saliva direttamente nei piani alti e dopo mezz’ora usciva con il documento in tasca. Questo è un esempio banale, ma se provi ad alzare il livello, ti renderai conto che succedeva per saltare turni in altri uffici o per saltare file in ospedale, dal pronto soccorso, ai ricoveri fino alle visite dove alcune volte si scomodavano pure pezzi grossi.
E’ chiaro che certe cose le sentiamo tutti, ma questo fare favori e crearsi amicizie che poi si trasformano in voti, esiste ancora oggi?
Da quel che si legge sui giornali, anche se in questo caso si va oltre la semplice carta d’identità, dimostra di si, anche se le sentenze le devono emettere i tribunali e non i cittadini che certamente come qualcuno pensa è stata scoperta l’acqua calda.
Ma perché in città nessuno parla?
Semplice perché a vario titolo e livello ognuno di noi ha qualche scheletro nell’armadio, inteso come favore fatto o ricevuto, oppure semplicemente perchè ci conosciamo tutti e come dici spesso tu “pari mali”.
Ma che risvolti può avere in città?
Tu lo hai scritto in diverse occasioni, quindi sai bene cosa potrebbe succedere.
Si ok, ma una cosa è quello che scrivo io altra cosa se lo dice uno che di politica se ne intende, non pensi?
Non me ne intendo, la conosco e dopo anni so discernere la buona politica e quella meno buona. Allora ti dico quello cosa ne penso io. E’ storia risaputa che la giunta che è nata a luglio è nata grazie ad un accordo ben preciso, frutto di una contrattazione durata mesi, che ha visto partiti e movimenti, prima spaccarsi e allontanarsi e poi, in alcuni casi, riavvicinarsi, perchè bisognava vincere a tutti i costi e per questo si è scesi a patti con chiunque potesse servire alla causa.
Il riferimento è all’accordo pre-elettorale?
Anche e non solo quello, tutti i candidati, per come è logico che sia, hanno cercato di vincere, facendo accordi anche “contra naturam”, che poi però dopo poco tempo si son dimostrati tali, e se oggi abbiamo questa amministrazione è grazie anche al fatto che alla fine, pur di non far vincere una parte si è data una mano, direttamente o indirettamente al vincitore finale, sperando magari in ricompense o altro, che qualcuno ha avuto e qualche altro no.
Questo è il prima, ma adesso?
Non pensare che sia cambiato tanto, quell’accordo reggerebbe ancora oggi se non fosse intervenuta l’inchiesta in corso, e se Schifani non avesse deciso di chiudere con la Dc.
Però Aiello, che faceva parte dell’accordo è saltato in tempi non sospetti?
Ma lo sanno pure i bambini che è saltato perchè Schifani aveva litigato con Salvini.
E adesso allora che Schifani ha rotto con la Dc a Palermo da noi che succederà?
Anche su questo ritengo probabile che a breve sentiremo il sindaco dire che…nonostante il buon lavoro fatto sino ad adesso da alcuni assessori, per ridare nuova linfa e una maggiore spinta alla giunta al fine di realizzare il programma condiviso con i cittadini, si è reso necessario provvedere a delle sostituzioni. Questa sarà la frase di rito, mentre tutti capiremo che dietro queste parole, copiate da altri interventi simili, si nasconde l’imperativo palermitano di fare quello fatto all’ARS.
Quindi ipotizzi l’allontanamento di un solo assessore, quello della Dc?
Rispondo a questa tua domanda con quello che leggevo poco fa e cioè che al comune di Palermo le opposizioni sono andate all’attacco del sindaco Lagalla affinchè faccia come ha fatto Schifani, escludendo cioè la Dc dalla giunta, cosa che secondo me sarebbe da fare, se non altro per dare un segnale di rottura con un certo mondo.
Ma che tu sappia anche a Palazzo del Carmine arriverà una richiesta simile?
Ho letto sul tuo giornale che si terrà in questi giorni un sit-in per chiedere le dimissioni di Schifani, ma non si parla della Giunta e se non ricordo male è organizzato dal consigliere di Futura, degli altri componenti l’opposizione non ho letto nulla su tutta la stampa locale, delle quale potremmo anche discutere se ti va, visto il ruolo importante che l’informazione ha su questi temi come su altri, specialmente sulla politica locale.
Per il momento preferirei evitare ed andare avanti con il nostro argomento. Quindi a tuo avviso sulla giunta c’è poca pressione?
Secondo me stanno alla finestra a godersi lo spettacolo, in fondo è un problema che riguarda il centrodestra, anche se una certa pressione male non farebbe, da noi manca un La Vardera.
Però ieri si è tenuto il sit-in a Palermo dove erano presenti forze di opposizione per chiedere le dimissioni di Schifani
Hai detto bene a Palermo
Ma visto che Schifani ha solo estromesso al Dc, gli assessori di Noi Moderati possono stare tranquilli anche da noi?
Tranquilli fino a quando da Palermo non arriveranno indicazioni diverse.
Ma secondo te è normale che si proceda ad un rimpasto sol perché a Palermo dicono cosa fare?
Se vuoi fare politica devi seguire le indicazioni che provengono dall’alto, chi in passato si è messo di traverso, come capitato a tanti, ma non lo scrivere, vieni messo da parte, perchè la fedeltà in politica vale più dei voti che rappresenti, questo ricordatelo semmai dovessi decidere di entrare in politica.
Lo scriverò, e mi perdonarai, comunque sappi che non è mia intenzione entrare in politica e ti chiedo l’ultima cosa, sempre se vorrai rispondermi. A Caltanissetta, sia al comune che al Libero consorzio chi comanda realmente?
Mancuso
Michele, grazie per l’incontro e per aver risposto a queste mie domande, è giusto avere conferme da chi conosce certi ambienti per raccogliere pareri che al cittadino medio possono sfuggire. Vuoi aggiungere qualcosa in chiusura?
Abbiamo già detto abbastanza, ma una cosa la vorrei ribadire. Se veramente molti si sentono traditi e schifati da certe notizie, in prima battuta si facciano un esame di coscienza e in futuro, se veramente si vuol che le cose cambino, bisogna partire dal cambiare la nostra mentalità, si evitino certe pratiche, si accetti anche il saper aspettare lungo turno, non si chiedano aiutini o spintarelle, perché questi comportamenti sono il pane di una certa politica, quella che poi ci scandalizziamo quando leggiamo certi fatti. Non dover ricambiare un favore ricevuto vuol dire il poter anche entrare un domani nella cabina elettorale votando per una persona a cui non dobbiamo niente e che votiamo con la massima convinzione e al quale chiedano soltanto di lavorare nell’interesse di tutti e non di una stretta cerchia di persone… Grazie a te
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