“E’ illusorio che l’intervento penale, che già esiste e deve essere mantenuto per affermare l’autorità dello Stato, possa risolvere la situazione”, ha detto il ministro della Giustizia
Un intervento del ministro della Giustizia Carlo Nordio, a commento degli ultimi femmincidi avvenuti in questi giorni, ha scatenato la polemica politica.
“E’ illusorio – ha detto il ministro della Giustizia a Salerno riferendosi alle due ragazze uccise negli ultimi giorni- che l’intervento penale, che già esiste e deve essere mantenuto per affermare l’autorità dello Stato, possa risolvere la situazione. Purtroppo – ha aggiunto – il legislatore e la magistratura possono arrivare entro certi limiti a reprimere questi fatti, che si radicano probabilmente nell’assoluta mancanza non solo di educazione civica, ma anche di rispetto verso le persone, soprattutto per quanto riguarda giovani e adulti di etnie che magari non hanno la nostra sensibilità verso le donne”.
Ai cronisti che gli chiedono se è allo studio da parte del ministero qualche ulteriore provvedimento su questo tema, il Guardasigilli risponde: “In questo momento no, perchè abbiamo veramente fatto l’impossibile, sia come attività preventiva per incentivare il Codice rosso e accelerare i termini, sia nell’aspetto repressivo abbiamo addirittura introdotto il reato di femminicidio, cosa che ci è costata anche qualche critica. Purtroppo – aggiunge Nordio – è una questione di educazione. C’e’ bisogno di un’attività a 360 gradi proprio educativa soprattutto nell’ambito delle famiglie dove si forma il software del bambino, che può essere un inizio per cambiare rotta”.
Parole, quelle del ministro Nordio, che hanno scatenato immediatamente reazioni politiche avverse da parte dell’opposizione.
“Secondo Nordio ‘alcune etnie hanno sensibilità diverse sulle donne’, sono inaccettabili. Purtroppo la maggior parte dei femminicidi viene commesso in casa da uomini che odiano le donne dicendo di amarle. Quello di Nordio è un razzismo strisciante che emerge in tutto il suo fulgore, fuori luogo e fuori tempo: a quando il ‘manifesto della razza’? Sarebbe gravissimo se la premier Meloni non prendesse le distanze da tali affermazioni”, ha detto la capogruppo Pd alla Camera, Chiara Braga.
Dopo Braga, sono intervenuti anche i parlamentari dem che siedono nella bicamerale Femminicidio: “Non si fermano col razzismo i femminicidi”, hanno scritto. “Non si fermano agitando odio etnico, come ci pare faccia irresponsabilmente il ministro Nordio. Celando la questione del maschile tossico dietro a quella etnica. Le donne italiane vengono uccise nella stragrande maggioranza da uomini italiani che non accettano di essere lasciati. Una frase irricevibile e triste”.
“Si diceva garantista invece era solo razzista”, fa eco il segretario di Più Europa Riccardo Magi. “Volevano un competente al ministero della giustizia invece si sono ritrovati uno che non conosce nemmeno i numeri di quei fenomeni che dovrebbe provare a governare. Nordio oggi ha dato una enorme prova di ignoranza: ha infatti detto che ci sono etnie che hanno una concezione diversa di come trattare le donne. Se non fossimo certi dell’accezione xenofoba delle parole del ministro, allora dovremmo sentirci coinvolti, visto che i numeri che il ministro della giustizia dovrebbe sapere parlano chiaro: nel 2024 su 99 donne uccise, 83 è stata per mano di un uomo italiano e solo in 16 casi si è trattato di cittadini stranieri”.
“In più -conclude Magi- mentre applica per tutto e tutti il codice penale con l’obiettivo di sbattere chiunque in galera, sui femminicidi si limita a prendere atto del fallimento dell’azione repressiva”.
Contestazioni anche dalla presidente dei centri antiviolenza D.i.Re Antonella Veltri: “Siamo davvero stanche”, ha detto, “di dichiarazioni inutili a femminicidio avvenuto: quello che serve è un vero e attuabile piano di prevenzione che lavori sulla società tutta, la scuola, rinforzando i centri antiviolenza. Affermazioni sulla famiglia di origine del bambino non sono quello che pensiamo possa servire al cambiamento”. Veltri ha anche criticato il recente disegno di legge, voluto dal governo, che introdurrà il reato di femminicidio: “Per quanto riguarda il ddl Femminicidi, il ministro Nordio ce ne vuole spiegare l’utilità per le donne che sono state uccise dopo la sua entrata in vigore? Basta, davvero. Serve altro e i centri antiviolenza si sono da sempre messi a disposizione per lavorare insieme al cambiamento”.
Ha criticato le frasi di Nordio anche Luana Zanella, capogruppo Avs alla Camera: “Anche dalle audizioni che stiamo svolgendo in commissione Femminicidio”, ha detto, “emerge chiaramente che il fenomeno della violenza maschile sulle donne è assolutamente trasversale alle diverse componenti della società, sia per classe sociale che etnia. Il ministro Nordio dice dunque sciocchezze, forse per compiacere i suoi amici leghisti, ma così è chiaro che il governo fa arretrare la lotta ai femminicidi. Proprio ieri la ministra Roccella ha fatto un appello alle opposizioni per un voto sul ddl che introduce il reato di femminicidio, mi pare che non ci sia affatto uno spirito unitario se la questione assume addirittura toni razzisti”.
