La Global Sumud Flotilla la missione marittima nonviolenta diretta verso la Striscia di Gaza per rompere l’assedio e consegnare aiuti umanitari, non è stata un’iniziativa esclusivamente italiana, ma ha rappresentato una mobilitazione di solidarietà che ha travalicato i confini nazionali, unendo attivisti, politici, e persone comuni da decine di Paesi.
La Flotilla ha potuto contare su delegazioni provenienti da ben 46 Paesi, con oltre 15.000 volontari registrati che hanno sostenuto e preso parte all’iniziativa.
Tra le principali nazioni che hanno organizzato convogli e inviato imbarcazioni ci sono:
- Italia: Con convogli partiti da diverse regioni, tra cui la Liguria, la Sicilia e la Puglia, gli italiani hanno avuto un ruolo di primo piano nella missione.
- Spagna: Un convoglio significativo è salpato da Barcellona, includendo personalità di spicco come l’attivista svedese Greta Thunberg.
- Tunisia: Un convoglio tunisino si è unito alla missione, sottolineando la partecipazione di Paesi del Nord Africa.
- Grecia: Anche la Grecia ha contribuito con un proprio convoglio.
- Libia: Presente nella lista dei Paesi con convogli diretti verso il punto di incontro finale.
- Algeria: Citata tra i Paesi partecipanti alla mobilitazione.
- Paesi del Sud Est Asiatico: Un blocco di attivisti e barche è arrivato anche da nazioni come Indonesia, Pakistan, Maldive, Sri Lanka, Bangladesh, Thailandia e Filippine, a testimonianza della portata veramente globale della GSF.
La presenza a bordo di personaggi pubblici internazionali, tra cui politici, attori e attivisti di fama, ha ulteriormente sottolineato il carattere sovranazionale della protesta.
L’intervento di ieri sera delle forze militari israeliane, che hanno abbordato diverse imbarcazioni in acque internazionali e arrestato i partecipanti, inclusi i 22 italiani e altri cittadini stranieri, Greta Thunberg, svedese, e i 65 spagnoli, ha scatenato immediate e diverse reazioni sulla scena politica mondiale:
Reazioni:
- Governo Israeliano: Il Ministero degli Esteri israeliano ha rivendicato l’azione, affermando di aver fermato “diverse imbarcazioni della flottiglia Hamas-Sumud” e di aver trasferito i passeggeri in un porto israeliano per le procedure di espulsione, definendo l’operazione come un’azione di sicurezza per prevenire la violazione del blocco.
- Italia: Il Ministro degli Esteri italiano ha confermato l’arresto dei cittadini italiani e sta lavorando per il loro rapido rimpatrio, anche se pare non intenda spendere dei soldi pubblici “Flotilla, il governo non paga il volo per il rientro degli italiani bloccati da Israele. Meloni: «I soldi li caccino gli attivisti». L‘Italia, insieme alla Grecia, aveva espresso la necessità di astenersi da iniziative che potessero essere “strumentalizzate” e aveva esortato gli attivisti a sbarcare gli aiuti a Cipro per il successivo trasferimento via terra, prendendo una posizione cauta e critica nei confronti della missione stessa.
- Spagna: Il governo spagnolo ha espresso una dura condanna, con il Ministro degli Esteri che ha convocato l’incaricato d’affari israeliano a Madrid per protestare contro l’intercettazione e l’arresto dei 65 cittadini spagnoli a bordo. Madrid si è mostrata tra le capitali più attive a favore della missione.
- Malesia: Il Primo Ministro malese, Anwar Ibrahim, ha condannato fermamente l’intercettazione, sottolineando che le imbarcazioni trasportavano “civili disarmati e rifornimenti umanitari salvavita” e che l’azione israeliana è stata “accolta con intimidazioni e coercizione”.
- Unione Europea e Paesi Europei: La Commissione europea aveva precedentemente affermato che un uso della forza contro la Flotilla sarebbe stato “inaccettabile”. Sebbene alcuni Paesi come la Francia abbiano mantenuto una cautela diplomatica, il blocco europeo nel suo complesso è stato chiamato a garantire la sicurezza e la tutela dei cittadini europei coinvolti.
- Mondo Arabo: L’arresto ha suscitato manifestazioni di solidarietà in molti Paesi, come in Tunisia, dove migliaia di persone sono scese in piazza per esprimere supporto alla Flotilla e ai tunisini arrestati.
- Organizzazioni Palestinesi: Il Centro Al Mezan per i diritti umani, con sede a Gaza, ha rinnovato l’appello per il sostegno e la solidarietà alla flottiglia, invitando la comunità internazionale a garantire la protezione dei partecipanti.
L’episodio ha riacceso il dibattito internazionale sulla legalità del blocco navale di Gaza e sull’uso della forza contro iniziative civili e umanitarie, evidenziando una profonda spaccatura tra la posizione di Israele e quella di molti governi, organizzazioni e società civili nel mondo.
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