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Guerra in Medioriente, Trump riceve Netanyahu e dichiara: Cosa prevedono i 21 punti del piano di Trump per la fine della guerra di Gaza

Last updated: 30/09/2025 6:27
By Redazione 84 Views 10 Min Read
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Questo è il quarto viaggio che Netanyahu compie a Washington quest’anno, più di qualsiasi altro leader straniero.

Contents
La Casa Bianca pubblica il piano di paceLa pressione degli Emirati arabiLa risposta di HamasL’Italia esorta parti ad accettare Piano TrumpCosa prevede il piano di Trump Sul governo di transizione“Governo transitorio a Gaza fino alla riforma dell’Anp” Si precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.                                                 

L’ultima visita di Netanyahu a Washington risale a luglio, pochi giorni dopo che Israele e gli Stati Uniti avevano attaccato gli impianti nucleari iraniani.

La Casa Bianca pubblica il piano di pace

La Casa Bianca ha pubblicato il piano di Donald Trump per Gaza in 20 punti. Nei primi due si legge che la Striscia “sarà una zona deradicalizzata e libera dal terrorismo che non rappresenterà una minaccia per i suoi
vicini” che “sarà riqualificata a beneficio della popolazione di Gaza, che ha sofferto più che abbastanza”. 

Se le parti accetteranno la proposta di Donald Trump per Gaza gli ostaggi nelle mani di Hamas saranno liberati entro 72 ore, vivi o morti.   

 In cambio della liberazione degli ostaggi israeliani, Israele libererà 250 prigionieri palestinesi. 

“Gaza sarà governata sotto l’amministrazione transitoria temporanea di un comitato palestinese tecnocratico e apolitico, responsabile della gestione quotidiana dei servizi pubblici e delle municipalità per la popolazione di Gaza. Questo comitato sarà composto da palestinesi qualificati e da esperti internazionali, con la supervisione e il controllo di un nuovo organismo transitorio internazionale, il “Board of Peace”, che sarà presieduto e guidato dal Presidente Donald J. Trump, insieme ad altri membri e capi di Stato che saranno annunciati, incluso l’ex Primo Ministro Tony Blair”. 

Ripresa degli aiuti umanitari a Gaza in collaborazione con le Nazioni Unite. E’ uno dei punti
contenuti nel piano di pace di Donald Trump, e pubblicato dalla Casa Bianca. “All’accettazione di questo accordo – si legge – gli aiuti saranno immediatamente inviati nella Striscia di Gaza.
Come minimo, le quantita’ di aiuti saranno coerenti con quanto previsto dall’accordo del 19 gennaio 2025 riguardante gli aiuti umanitari, compresa la riabilitazione delle infrastrutture (acqua, elettricita’, fognature), la riabilitazione di ospedali e panifici, e l’ingresso delle attrezzature necessarie per rimuovere le macerie e aprire le strade”.
“L’ingresso e la distribuzione degli aiuti nella Striscia di Gaza – continua il documento – procederanno senza interferenze da parte delle due parti, tramite le Nazioni Unite e le sue agenzie, la Mezzaluna Rossa e altre istituzioni internazionali non associate in alcun modo a nessuna delle due parti.
L’apertura del valico di Rafah in entrambe le direzioni sara’ soggetta allo stesso meccanismo previsto dall’accordo del 19 gennaio 2025″. 

La pressione degli Emirati arabi

Gli Emirati Arabi stanno facendo pressione sul primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, affinche’ accetti la proposta di pace per Gaza del presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante l’incontro alla Casa
Bianca e abbandoni qualsiasi piano di annessione della Cisgiordania. Lo riportano i media israeliani. Gli Emirati Arabi Uniti, il paese arabo piu’ importante ad aver normalizzato i rapporti con Israele nell’ambito degli Accordi di Abramo, hanno avvertito Netanyahu che l’annessione della Cisgiordania chiuderebbe la porta a ogni normalizzazione dei rapporti tra Israele e le principali nazioni arabe e musulmane, tra cui l’Arabia Saudita e l’Indonesia. 

La risposta di Hamas

A stretto giro arriva la risposta di Hamas che afferma di non aver ancora ricevuto il piano di Trump: “La resistenza armata è un diritto del popolo palestinese finché  esiste l’occupazione. Se il popolo palestinese sarà liberato e verrà creato uno Stato palestinese, allora non ci sarà più bisogno né di resistenza né di armi, e ciò farà parte dell’entità palestinese”. Lo ha detto, in un’intervista al canale qatariota Al-Arabi il funzionario di Hamas Tahir al-Nunu. 

Lo stesso funzionario ha aggiunto: “Tony Blair è una figura inaccettabile per il nostro popolo. Abbiamo accettato la formazione di un comitato che non rappresenti alcuna fazione palestinese per gestire gli affari di Gaza dopo la guerra, e non accetteremo l’imposizione di una tutela straniera sul nostro popolo”. “Il nostro popolo è perfettamente capace di gestire i propri affari da solo”, ha aggiunto. 

L’Italia esorta parti ad accettare Piano Trump

“L’Italia esorta tutte le parti a cogliere questa opportunità e ad accettare il Piano. Hamas, in particolare, che ha avviato questa guerra con il barbaro attacco terroristico del 7 ottobre 2023, ha ora la possibilità di porvi fine rilasciando gli ostaggi, accettando di non avere alcun ruolo nel futuro di Gaza e disarmando completamente”. Così si legge in una nota di Palazzo Chigi relativa al Piano per Gaza presentato oggi dal presidente Usa, Donald Trump. 

Arrivano dai quotidiani arabi e israeliani le nuove indiscrezioni sui 21 punti del piano di Trump per Gaza, che sarebbe stato accettato, “in linea di principio” da Hamas. Il condizionale è d’obbligo. Non ci sono notizie ufficiali, ma ufficiose, e un leader di Hamas ha già negato l’assenso. Di certo vanno avanti le trattative  e il presidente Usa Donald Trump scrive su Truth: “Sono in corso da quattro giorni negoziati ispirati e costruttivi. Tutti sono entusiasti di lasciarsi alle spalle questo periodo di morte e oscurità“.

Si attende la risposta del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che incontrerà Trump lunedì prossimo.

Il piano è di Steve Witkoff, l’inviato del presidente americano in Medioriente, dopo incontri con i partner arabi a Doha, al Cairo e a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu di questa settimana.

Secondo diversi analisti, il fatto che tra i primi punti del piano sia la demilitarizzazione di Hamas e della popolazione di Gaza rende improbabile l’accettazione da parte del gruppo islamista.

Cosa prevede il piano di Trump 

21 punti, di cui i principali sono questi: 

Restituzione degli ostaggi in 48 ore – sia vivi  che morti

Una volta restituiti gli ostaggi avverebbe la scarcerazione di centinaia di prigionieri palestinesi che scontano  l’ergastolo e di oltre  mille abitanti di Gaza arrestati all’inizio della guerra

Dopo la restituzione degli ostaggi sarà offerta l’amnistia ai membri di Hamas che si impegneranno in una coesistenza pacifica. Ai membri di Hamas che invece vogliono allontanarsi sarà concesso un passaggio sicuro verso i paesi di accoglienza. Sarà dunque creato un corridoio di sicurezza non presidiato intorno a Gaza.

Ingresso illimitato di aiuti a Gaza con l’ausilio delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni internazionali

Niente più deportazioni da Gaza

La chiusura del fondo umanitario a Gaza (Ghf)

La raccolta delle armi di Hamas da parte di una forza araba e internazionale

L’impegno americano a non permettere a Israele di annettere la Cisgiordania 

Un graduale ritiro israeliano dalla Striscia

Sul governo di transizione

Il percorso verso un possibile futuro stato palestinese prevede tra l’altro Tony Blair a capo di un’amministrazione provvisoria, fatto che per Hamas è inaccettabile. Secondo le indiscrezioni dei media”gli Stati Uniti collaboreranno con i partner arabi e internazionali per sviluppare una forza di stabilizzazione internazionale temporanea che verrà immediatamente dispiegata a Gaza per supervisionare la sicurezza nella Striscia. La forza svilupperà e addestrerà una forza di polizia palestinese, che fungerà da organo di sicurezza interna a lungo termine”. 

“Governo transitorio a Gaza fino alla riforma dell’Anp” 

Secondo un’ altra fonte: “Gaza sarà governata da un governo temporaneo e transitorio composto da tecnocrati palestinesi, che saranno responsabili della fornitura di servizi quotidiani alla popolazione della Striscia, si legge ancora sui media arabi e israeliani. “Il comitato sarà supervisionato da un nuovo organismo internazionale istituito dagli Stati Uniti in consultazione con i partner arabi ed europei. Definirà un quadro per il finanziamento della riqualificazione di Gaza fino al completamento del programma di riforme dell’Autorità Nazionale Palestinese”. 

Fonte La7

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