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Il consigliere comunale Armando Turturici: “La sicurezza non si costruisce con più armi”

Last updated: 24/05/2025 14:04
By Redazione 122 Views 3 Min Read
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Riceviamo e pubblichiamo

Il 6 marzo, il Consiglio europeo ha approvato ufficialmente il “ReArm Europe”, un nuovo piano europeo per la difesa che prevede 800 miliardi di euro per potenziare gli eserciti degli Stati membri. Una cifra enorme che, tra le tante, per la prima volta, consentirà agli Stati membri di sforare il tetto del 3% nel rapporto deficit/PIL senza sanzioni, purché quei soldi siano destinati agli armamenti, comportando il rischio di un aumento incontrollato del debito pubblico.

Ma la sicurezza non si costruisce con più armi.

Al contrario: stiamo generando più insicurezza, perché invece di lanciare un messaggio, una prospettiva di pace e cooperazione, stiamo rispondendo con una prospettiva di “controminaccia”, alimentando una pericolosa escalation militare. Questo approccio, come ci insegna la storia (alcuni esempi: la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, la Guerra Fredda, la guerra in Siria, sono state tutte precedute da un accumulo di armamenti), ci allontana dalla diplomazia e accresce le tensioni, in un momento, tra l’altro, in cui il mondo ha bisogno di dialogo, non di nuovi conflitti.

Vorrei anche aggiungere che si investono già ingenti somme sugli armamenti: secondo uno studio condotto nel 2024 dall’Osservatorio Conti Pubblici dell’”Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano”, l’Unione Europea, in spese militari, supera la Russia del 58%, con 730 miliardi a fronte di 461 spesi dalla Russia. Come già detto, il riarmo europeo impoverisce lo stato sociale, aggiunge nuovo debito pubblico sulle spalle delle future generazioni e sottrae risorse essenziali a settori chiave come la sanità, l’istruzione, l’ambiente, la ricerca e il welfare, settori già vittime di tagli pesanti.

L’Europa deve diventare promotrice di pace, non si può portare avanti un’economia di guerra. 

Pensiamo a ciò che accade oggi in Ucraina, a Gaza, in Sudan e in tanti altri luoghi del mondo: conflitti che stanno seminando morte, miseria e milioni di vittime. È nostro dovere fermare questa spirale di violenza, non alimentarla. 

L’Europa, nata come progetto di PACE dopo due guerre mondiali, non può diventare una potenza armata. 

Serve una politica estera europea unitaria che agisca per la mediazione e il disarmo. L’Europa DEVE essere promotrice di pace.

Più armi significano più guerra, più debito, più instabilità. Le risorse previste per l’aumento delle spese militari devono essere riorientate verso il lavoro, l’ambiente, la sanità, la scuola, il trasporto pubblico, dissesto idrogeologico e il welfare, pilastri della sicurezza sociale.

Armando Turturici 

Consigliere Comunale 

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