La Libra, la nave che trasportava i migrati ai centri di Shengjin e Gjader ora batte bandiera albanese. Un regalo da 1,6 milioni di euro
È diventata (tristemente) nota al grande pubblico, perché è stata la nave militare che ha fatto la spola tra l’Italia e l’Albania per trasportare – e spesso riportare indietro – i migranti destinati ai centri di detenzione poi Cpr albanesi di Shengjin e Gjader. Ora il pattugliatore militare Libra torna alla ribalta per l’ennesimo scandalo.
Un “regalo” costato 1,6 milioni di euro
La nave è stata infatti regalata dal governo italiano alla marina albanese. Un regalo non certo gratis, come hanno scoperto i parlamentari di Alleanza Verdi e Sinistra e M5s Marco Grimaldi e Gianmauro Dell’Olio. Solo il passaggio di bandiera (tecnicamente definito reflagging) è costato la bellezza di 1,6 milioni di euro.
“La nave Libra, già impiegata per le prime deportazioni verso i CPR albanesi, è stata ufficialmente ceduta all’Albania. Un pattugliatore militare, armato e operativo per almeno 15 anni, donato con fondi pubblici per rafforzare una marina che dovrà sorvegliare e respingere persone in cerca di protezione”, spiega Grimaldi. “Per mesi – prosegue il vicecapogruppo dei deputati rossoverdi – abbiamo chiesto trasparenza sui costi di questa operazione: solo grazie alla nostra pressione, il Governo ha finalmente pubblicato le cifre. E sono scandalose: il solo reflagging, ovvero il cambio di bandiera della nave Libra, è costato all’Italia 1,6 milioni di euro. Un regalo milionario il cui costo si somma alle cifre spropositate dei CPR extraterritoriali. Non è un patto tra alleati, è l’Europa che paga per non vedere, è l’Italia che baratta i diritti con il controllo e l’esternalizzazione delle frontiere. Un progetto illegittimo e disumano”.
L’ammissione del governo
Secondo il governo italiano, invece, la Libra era stata posta in “posizione amministrativa di Riserva” a partire “dal 1° maggio 2025 in quanto obsoleta per cause tecniche, non più al passo con le moderne esigenze operative della Marina”. Il Mef aveva anche aggiunto che i costi del reflagging “erano stati attinti dal bilancio del Ministero della Difesa per attività di Defence Capacity Building”.
Fonte LANOTIZIAGIORNALE.IT di Andrea Sparaciari
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