“Abbiamo cercato noi i pozzi alternativi ma ci aspettiamo proposte dalla Regione”
di Tullio Filippone da “la Repubblica Palermo” del 14/09/2024
E’ pronto a chiudere le scuole se ci dovesse essere un altro razionamento. Mentre si fa avanti la possibilità di riduzioni all’erogazione dell’acqua, Gioacchino Comparato, sindaco di San Cataldo, uno dei comuni del Nisseno tra i territori più colpiti dalla siccità, è pronto alle barricate. “Abbiamo cercato noi i pozzi alternativi — denuncia — ma ci aspettiamo soluzioni e proposte dalla Regione”.
Sindaco, che sta succedendo?
“Abbiamo avuto una riunione con l’assemblea territoriale idrica e ufficiosamente è venuto fuori che nella provincia di Caltanissetta potrebbero esserci ulteriori razionamenti dei turni dell’acqua. A
San Cataldo arriva ogni sei giorni, rischiamo di entrare in un’emergenza insostenibile”.
Come si vive in un Comune dove l’acqua arriva un giorno alla settimana?
“Questo tipo di turnazione è arrivato da tre settimane, prima era ogni 4 giorni. Si fanno tantissimi sacrifici. Con le autobotti, insieme al gestore Caltacqua e alla Protezione civile, riforniamo le abitazioni più in difficoltà. Ma adesso che hanno riaperto le scuole, serve uno sforzo in più e non possiamo accettare ulteriori tagli”.
Se dovesse succedere che farete?
“Siamo pronti a tutto, si rischia l’emergenza igienico sanitaria. Se non ci dovessero essere i presupposti per garantire gli standard minimi siamo pronti a chiudere le scuole. Noi abbiamo fatto la nostra parte, non è accettabile questo sacrificio”.
In che senso?
“In questi mesi ci siamo spesi per cercare i pozzi. Io stesso ho visitato l’ultimo qualche giorno fa. Abbiamo trovato nuovi rifornimenti, alcuni già sono operativi per altri c’è stato qualche ritardo. Per questo non comprendiamo come la cabina di regia possa decidere di penalizzare un territorio già colpito come il nostro. I sindaci hanno il possibile, cercando delle fonti alternative, dalla Regione ci aspettiamo proposte e soluzioni rapide”.
In realtà le cronache degli ultimi giorni hanno mostrato la guerra dell’acqua tra territori e i comuni vicini.
“Non è così nel Nisseno, dove c’è una stretta cooperazione tra i sindaci, l’ente gestore e l’Ati, secondo un principio solidaristico. È molto triste questa guerra da poveri per accaparrarsi l’acqua”.
Il vostro territorio ha una forte vocazione agricola e zootecnica, non si rischia una guerra di campagna contro città?
“Siamo sempre stati disponibili ad accogliere le richieste degli allevatori e dei produttori e li abbiamo riforniti con autobotti, perché sappiamo bene cosa significhi per il territorio fare morire
gli animali. Qui il problema è un altro”.
Quale?
“È mancata in questi anni la programmazione nella gestione di dighe e invasi, nella manutenzione delle condotte e nella ricerca di fonti alternative di approvvigionamento. Noi sindaci siamo stati lasciati soli, in mezzo a tanti altri problemi”.