Il comunicato del cancelliere Merz: “Con l’offensiva prevista il governo israeliano ha una responsabilità ancora maggiore per il sostentamento dei civili”. Berlino, dopo Stati Uniti e prima dell’Italia, è il secondo esportatore di armi verso lo Stato ebraico
Dopo aver annunciato l’avvio di un processo per il riconoscimento dello Stato di Palestina, ora la Germania fa un altro passo e decide di sospendere tutte le forniture militari verso Israele: “Il governo tedesco non autorizzerà alcuna esportazione di attrezzature militari che potrebbero essere utilizzate nella Striscia di Gaza fino a nuovo avviso”, ha dichiarato il cancelliere Friedrich Merz.
La decisione dopo il piano di occupazione di Gaza City
“Israele ha il diritto di difendersi contro il terrorismo di Hamas”, che “deve essere disarmato” — si legge nel comunicato diffuso da Merz — ma “l’azione militare ancora più dura dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza, decisa ieri sera dal governo israeliano, rende sempre più difficile vedere come questi obiettivi possano essere raggiunti“. Il cancelliere ricorda anche che “il rilascio degli ostaggi e i negoziati per un cessate il fuoco” rappresentano la priorità assoluta per il governo tedesco. Proprio per queste ragioni Berlino non autorizzerà alcun invio di armi che potrebbero essere usate nella Striscia. “Con l’offensiva prevista, il governo israeliano ha una responsabilità ancora maggiore rispetto al passato per il sostentamento della popolazione civile. Deve facilitare un accesso completo alle forniture di aiuti, anche per le organizzazioni delle Nazioni Unite e altre istituzioni non governative”. Berlino esorta infine il governo israeliano “a non compiere ulteriori passi verso l’annessione della Cisgiordania”.
La Germania è il secondo esportatore di armi verso Israele
La Germania era fino a qualche settimana fa uno dei Paesi più restii nel condannare le politiche del governo israeliano. Dopo la decisione di seguire l’annuncio avanzato per primo dal presidente francese Emmanuel Macron sul riconoscimento della Palestina, ora questa nuova decisione segna il secondo strappo in pochi giorni con Tel Aviv. Tra l’altro, non è una mossa di poco conto: la Germania, dopo gli Stati Uniti e prima dell’Italia, è il secondo esportatore di armi verso Israele.
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