Il 2 novembre è una data che invita alla riflessione e alla memoria. Ed è proprio in questo giorno che certe rifelessioni nascono spontanee, dettate magari da quel un velo di tristrezza, di malinconia e al quel senso di solitudine che si genera pensando, a maggior ragione oggi, a chi non c’è più
In un mondo sempre più complesso, frenetico e affollato, dove spesso tutto sembra allineato o omologato, sentiamo la necessità di ribadire con fermezza, ma con tanta serenità, alcuni punti
La bussola che guida la nostra linea editoriale è la libertà, non amiamo vivere aspettando gli eventi, non ci piace “nasconderci” o sottrarci nel dire le cose come stanno, se c’è da affrontare un tema importante, non perdiamo tempo girandoci attorno. Siamo impulsivi, è la nostra natura.
Ma l’essere impulsivi, è un bene o un male? Dipende dagli argomenti e dalle situazioni.
Noi siamo nati senza cordoni “ombelicali”, non dobbiamo pertanto riflettere più di tanto , non dobbiamo fare i conti se esporci o meno e, piuttosto che limitarci nello scrivere articoli poco “graditi”, preferiamo l’impulsività.
L’essere liberi è una promessa fatta innanzitutto a noi stessi ma anche e principalmente ai nostri lettori, un modus operandi sacro per noi e per rispetto di chi ci legge.
Siamo pienamente consapevoli che la nostra linea editoriale non può piacere a tutti, e non ci crea nessun imbarazz e, considerandolo del tutto comprensibile, ci sia consentito dire che è anche un piccolo vanto, perchè se piaci a tutti c’è qualcosa che non funziona.
Ma c’è una cosa di cui siamo orgogliosi, ciò che pubblichiamo, sia essa cronaca internazionale, nazionale o, a maggior ragione, locale, anche quando è pungente o scomoda, non è frutto della nostra immaginazione, né di illazioni infondate o del semplice desiderio di “remare contro a tutti i costi”, o peggio vole “denigrare” la nostra città e i suoi politici, al contrario noi vogliamo solo il “meglio“, meglio sotto tutti i punti di vista.
La narrazione di alcuni fatti nasce dalla voce dei cittadini, dai loro sentimenti, dalle loro emozioni, dalle loro ansie e preoccupazioni, per il presente ma soprattutto per il futuro.
Siamo, sperando di non essere tacciati di presunzione, il megafono del disagio di tanti cittadini, l’eco delle domande che benchè vengano poste in continuazione non trovano risposte, la voce di una realtà che spesso chi detiene il potere vorrebbe si ignorasse e tenesse nascosta.
A chi sta al vertice, di qualsiasi colore politico sia, non fa piacere leggere certi articoli, preferirebbero che si scrivesse solo che tutto va bene, che non ci cono disagi, sofferenze e altre situazione che rendono diffcile vivere, dove nessuno si lamenta, per rafforzare ovviamente le loro leadership autocelebrandosi, autompiacendosi e credendosi forti e inattaccabili.
Siamo una piccola spina nel fianco, ma giusto precisare che non ci interessa e non ci sentiamo eroi, vogliamo semplicemente offrire ai nostri lettori una prospettiva diversa, un racconto che dia voce a quelle storie, a quelle realtà e a quegli aspetti che spesso, troppo spesso, vengono volutamente ignorate.
A noi non importa essere “allineati” ma, se proprio bisogna esserlo, la nostra unica alleanza, il nostro unico allineamento possibile è e sarà sempre con il cittadino, con chi non ha voce o che quando parla non viene ascoltato, saremo sempre dalla parte di chi si vede giornalmente negare diritti fondamentali, che quando gli negono concessi vengono “spacciati” per favori, sempre con chi soffre a causa della prepotenza, dell’arroganza e del sopruso, ma soprattutto con chi ama, sopra ogni cosa, la giustizia ed anche la libertà di pensiero e di espressione.
Non ci interessano neanche più di tanto le visualizzazioni, magari ci dà un po’ fastidio ricevere, ovviamente in privato, ringraziamenti e attestati di stima, ma vedere poi che i nostri articoli non vengono condivisi, preferendo evitare, dimostranto che spesso quello che si scrive in privato è la dimostrazione, l’ennesima che non si è del tutto liberi o non si ha il coraggio di esporsi.
A coloro che amano leggere i soliti bollettini con “tutto va bene, madama la Marchesa” consigliamo di non leggerci, leggano altro, hanno ampia scelta.
Siamo “sbagliati”? Può darsi, ma noi siamo così, e non abbiamo intenzione di cambiare.
Se un giorno questa testata dovesse chiudere, non sarà certo perché non siamo riusciti a resistere a “pressioni” e/o “consigli”, ma se ciò dovesse avvenire sarà solo quando capiremo che la nostra “azione” non sarà più ben gradita dai nostri lettori e siccome al momento i numeri ci dicono il contraio, andiamo avanti senza tentennamenti.
Ma nel caso dovesse succedere non ci sentiremo sconfitti, al massimo saremo delusi nel constatare come la società che ci circonda abbia finito per amare più le “bugie confortanti” del potere, piuttosto chi ha avuto “l’impertinenza” di far notare e raccontare una verità, magari scomoda, ma inconfutabile.
Finché la libertà e il desiderio di una verità autentica continueranno ad avre riscontri nei nostri lettori, noi saremo così e ci saremo, insieme con chi vorrò continuare a seguirci e sempre nella massima libertà.
In conclusione, aggiungiamo che sia ben chiaro che con questo editoriale non intendiamo tirare in ballo chicchessia, né puntare il dito contro qualcuno in partcicolare. Questo non è un atto di accusa, ma una doverosa e limpida precisazione del nostro patto con i lettori e un promemoria per tutti, per noi in primis.
La nostra rotta è la libertà e da essa non devieremo, perché è l’unica ragione per cui esistiamo.
Ad Maiora
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Foto IA Gemini
