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La teoria tutta Siciliana e nissena del “Comu veni si cunta”, ma nel mentre si mangia. Manuale politico-gastronomico

Last updated: 25/05/2025 11:10
By Sergio Cirlinci 259 Views 4 Min Read
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Cari concittadini, amanti della buona forchetta e della chiacchiera facile, oggi ci lanciamo in un’analisi approfondita, non priva di sugo e zuccheri, vi assicuro delle due massime filosofiche che reggono la nostra amata Sicilia e l’ancor più amata Caltanissetta.

Il “Comu veni si cunta” e il conseguente “nel dubbio, oggi la pasta al forno si mangia lo stesso”, la domenica non può mancare, come anche i cannoli.

Due certezze della nostra cultura culinaria nissena, talmente radicati da far dimenticare ogni buon proposito di mettersi a dieta, “comincio domani”, il lunedì, un classico.

E la politica? La politica… quella, si sa, va avanti per la sua strada, come le stelle che ci guardano dall’alto.

Ma iniziamo dal “Comu veni si cunta”.

Questa non è una semplice espressione, è un vero e proprio sistema di vita, significa, in pratica, che certe cose vanno avanti come se nulla fosse, certo dipende da chi amministra, perchè se sono amici all’ora si “cunta” che va tutto bene, se non lo sono, allora “u cuntu cancia”.

In politica però il “Comu veni si cunta” raggiunge vette elevatissime.

Un progetto, un annuncio di investimento, una promessa elettorale, tutto può essere raccontato in mille modi diversi.

Per il cittadino medio, l’importante non è tanto l’esecuzione, ma l’annuncio, quello che genera il dibattito, quello che si presta meglio a un “minchia, u sintisti socchi ana a fari”, se poi rimane tutto sulla carta in pochi lo faranno notare.

E i nostri politici, da veri maestri, oggi promettono la luna, domani magari diranno che la luna era solo un modo per dire che metteranno dei lampioni a LED.

E nel “Nel dubbio si mangia”, soddisfatti di aver un’illuminazione moderna.

Rimane una certezza sia che tu abbia litigato con la vicina, perso il portafoglio, o che ti abbiano detto che la pensione la vedrai col binocolo, c’è sempre una soluzione, mangiare, specialmente la domenica quando la pasta al forno e il cannolo non possono mancare.

Perchè da noi il cibo non è solo nutrimento, è una terapia, è una consolazione, è un modo per riempirsi la pancia e passare il pomeriggio sul divano dimenticandoci di tutti i problemi.

Ma questo sistema funziona anche in politica.

L’annuncio di una nuova iniziativa magari non ha soddisfatto i cittadini o che nella seduta di consiglio comunale c’è stato il solito battibecco, ecco che la soluzione è sempre la stessa, una bella mangiata con vecchi e nuovi alleati, aggiungendo se capita qualche avversario infiltrato, perchè in fondo a stomaco pieno si discute meglio e si fanno i migliori accordi.

E mentre noi nisseni dibattiamo tra versioni diverse, la politica va avanti per la sua strada, ignorando le chiacchiere dei cittadini lamentosi.

I discorsi si susseguono, le commissioni si riuniscono, le promesse annunciate non arrivano, i problemi atavici rimangono irrisolti, ma si mangia e si va avanti. “L’importante è che si mangi”.

In conclusione, Caltanissetta è una città dove la verità è opinabile, mentre il cibo è una verità assoluta e la politica è tutta un mistero che va oltre le logiche terrene.

Ma forse, in fondo, è proprio questo il nostro segreto, quella capacità di sopravvivenza condita da una sana dose di “minnifuttu” e di “cumu vei si cunta”

Buona domenica e buona pasta al forno a tutti. Ad Maiora

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Calranissetta” Comunicato stampa CGIL

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