La Polizia di Stato a Niscemi ha eseguito due arresti nella flagranza di reato, entrambi per violazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa.
Gli indagati, un trentaseienne e un trentatreenne, erano sottoposti alla medesima misura cautelare disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Gela, su richiesta della Procura della Repubblica, nell’ambito di due diversi procedimenti penali istituiti rispettivamente per i reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori.
La sala operativa dell’ufficio di Polizia, in entrambi i casi, ha segnalato l’allarme inviato dal dispositivo del braccialetto elettronico agli equipaggi sul territorio poiché gli indagati si erano avvicinati troppo alle vittime.
Dopo le formalità di rito, su disposizione della Procura della Repubblica di Gela, gli arrestati sono stati condotti agli arresti domiciliari.
La Polizia di Stato in quest’ultimo periodo ha eseguito numerosi interventi finalizzati alla prevenzione e al contrasto del reato di atti persecutori, attraverso diverse azioni, tra cui l’ammonimento del Questore e la raccolta di denunce/querele.
L’ammonimento del Questore è una misura preventiva che mira a interrompere i comportamenti persecutori prima che sfocino in reati più gravi.
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