Una Chiesa sempre meno eurocentrica con uno sguardo alle periferie e alle chiese “di frontiera”
“Nella vostra terra, che è stata sempre un crocevia di popoli, approdano tanti migranti e molti si fermano integrandosi: vi esorto ad essere accoglienti e creativi nella fraternità. Questo impegno sarà più fecondo se saprete dialogare con le culture e le religioni degli altri popoli del Mediterraneo, che guardano con speranza al futuro. Per favore, non spegniamo la speranza dei poveri, di quei poveri che sono i migranti”.
Lo ha detto papa Francesco ricevendo stamane in udienza in Vaticano la Comunità dello Studio Teologico San Paolo di Catania. Il Pontefice ha anche esortato ad essere accoglienti, nelle diocesi, verso i migranti di religione musulmana.
Ieri pomeriggio papa Francesco ha presieduto, nella Basilica di San Pietro, il decimo Concistoro ordinario pubblico del suo pontificato. Un plotone di nuovi cardinali, ventuno in tutto, di cui venti “elettori” e un ultra-ottantenne.
Colpisce il numero particolarmente alto cui arrivano i possibili elettori, appunto 140, ben oltre la soglia massima di 120 stabilita da Paolo VI e confermata da Giovanni Paolo II.
È come se Papa Francesco – che compirà 88 anni dieci giorni dopo il Concistoro, cioè il 17 dicembre prossimo volesse costituire una “riserva” stabile, una sorta di soglia di tranquillità
nel caso si presentasse la necessità di eleggere un nuovo Pontefice.
Francesco supera anche i Concistori indetti da Giovanni Paolo II, che ne tenne nove.
Ad oggi i cardinali viventi creati da Papa Bergoglio sono centoquaranta.
Di questi, ben centodieci sono gli “elettori”, un numero che costituisce la stragrande maggioranza di quelli abilitati a entrare in Conclave (24 quelli creati da Benedetto XVI,
ormai solo sei quelli nominati da Papa Woytila), anche se non si può dire che si tratti di un gruppo omogeneo, men che meno monolitico dal punto di vista della visione sulle questioni che
riguardano la vita e il governo della Chiesa.
Quello che sicuramente ha realizzato Papa Francesco con il complesso delle sue nomine, comprese queste ultime, è una Chiesa sempre meno eurocentrica, sempre meno a trazione
italiana e occidentale, con uno sguardo attento e puntiglioso alle periferie e alle Chiese “di frontiera” in tutto il pianeta.
Ora l’Europa avrà 115 cardinali, l’Asia 37, l’America del Sud 32, l’Africa 29, l’America del Nord 28, l’America Centrale 8, l’Oceania 4.
Nuovi Paesi che entrano nel Sacro Collegio sono Algeria, Australia, Ecuador, Iran, Serbia.
In questo Concistoro verrà creato il cardinale più anziano di sempre al momento della nomina nella storia della Chiesa cattolica: Angelo Acerbi (99 anni e 75 giorni).
