Durante il tradizionale raduno della Lega a Pontida, le dichiarazioni di Matteo Salvini e Roberto Vannacci hanno riacceso un acceso dibattito su temi molto controversi, toccando questioni come l’immigrazione e l’identità nazionale.
Vannacci ha ribadito posizioni già note parlando di “società meticcia” e “islamizzazione delle città”.
Un punto che ha catturato particolarmente l’attenzione è stato il suo riferimento a Charlie Kirk, fondatore di Turning Point USA, un’organizzazione americana di destra.
Vannacci ha affermato che la Lega si considera erede di Kirk, che “rappresenta la libertà di parola, la possibilità di esprimersi”.
Questa affermazione è stata accolta con cori e applausi da parte del pubblico, dimostrando quali sono le posizioni più radicali all’interno del movimento.
Anche Salvini ha ribadito i principi fondamentali del suo programma, sottolineando l’importanza dell’autonomia e la necessità di “blindare i confini italiani”.
Non sono mancati cori contro il Sud, richiamando alla mente quando nel 2009 lo stesso Salvini intonò un coro offensivo contro i napoletani.
Che la Lega sia questa non lo si scopre certo adesso, anche se spesso ha mascherato la sua vera identità.
A Pontida era presente anche una folta delegazione della Lega siciliana e nissena, il sindaco di Serradifalco Burgio, l’ex assessore Aiello e il neo presidente del Consorzio universitario di Caltanissetta, Gianluca Tummninelli.
La nomina del Presidente del Consorzio universitario, definita “scelta di alto profilo” dal coordinatore provinciale del partito, solleva non pochi interrogativi e qualche preoccupazione, non tanto sulle sue capacità, ampiamente riconosciute, ma sull’appartenenza ad un partito che porta avanti certe idee.
Il ruolo di un presidente di un Consorzio universitario dovrebbe essere guidato da principi diversi rispetto a quelli politici, in particolra modo quelli ribaditi dalla Lega.
Un’istituzione come questa, che ha il compito di promuovere la ricerca, l’istruzione e lo sviluppo culturale, dovrebbe adottare un approccio inclusivo e meritocratico, lontano da posizioni e slogan politici.
È fondamentale comprendere quale direzione intende prendere il Consorzio di Caltanissetta.
L’università, per sua natura, è un luogo di dialogo, apertura, pensiero critico e inclusione.
L’idea che possa essere influenzata da logiche partitiche, soprattutto quelle della Lega, che storicamente hanno avuto posizioni contrarie al Sud e che su certi temi, immigrazione e accoglienza, hanno le idee ben chiare, ribadite anche ieri, crea qualche motivo di preoccupazione.
È essenziale che il nuovo presidente innanzitutto chiarisca alcuni punti e dimostri di voler lavorare esclusivamente per il bene della comunità accademica e del territorio, evitando che il consorzio nisseno segua certe linee politiche o un percorso che possa compromettere la sua autonomia e la sua vera missione. Ad Maiora
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